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La padovana Tarantello argento nel ParaTriathlon a Parigi

L'azzurra Francesca Tarantello, 22enne padovana, ha conquistato la medaglia d'argento nella gara di ParaTriathlon donne PTVI (atleti ipovedenti, la sua guida è Silvia Visaggio) di Parigi 2024, vinta dalla spagnola Susana Rodriguez. Bronzo alla tedesca Anja Renner. Al decimo posto l'altra azzurra Anna Barbaro.

«È una vittoria che ripaga di tutti i sacrifici fatti fin qui, tutto quello che ci abbiamo messo: l'impegno, il lavoro, i pianti, le risate, tutto. Ci abbiamo creduto fino in fondo, abbiamo dato veramente tutto, quindi siamo veramente contente. Adesso ci godiamo la vittoria, magari un pò di vacanze, e poi si riprende», il commento di Francesca Tarantello.

La prima frazione della gara, esordio assoluto in una Paralimpiade per l'azzurra, è stata tutta alla rincorsa: «Noi partiamo tre minuti e dieci dopo le non vedenti. Quindi ovviamente erano tutte davanti: la nostra è una gara alla rincorsa e il nuoto è la nostra frazione migliore, quella dove abbiamo recuperato di più. Forse avremmo potuto recuperare ancora di più, non lo so, ma abbiamo spinto bene».

«Poi - ha detto ancora Tarantello - in bici ci abbiamo creduto e abbiamo cercato di non pensare se eravamo indietro o avanti, non sapevamo neanche in che posizione fossimo. Continuavamo a spingere e poi ci siamo viste seconde e allora nella corsa abbiamo mantenuto il ritmo, siamo veramente contente».

Un successo che, ha spiegato Visaggi, non era inaspettato: «Diciamo che abbiamo fatto bene un pò tutto l'anno - le sue parole -, quindi sapevamo di poter fare qualcosa di grande, ma essere consapevoli di prendere una medaglia, quello no. Ci sono un sacco di imprevisti che possono capitare nel triathlon, ma comunque sapevamo di giocarcela».

Subito dopo il traguardo, ad accogliere Francesca e Silvia c'era il presidente del Comitato Italiano Paralimpico, Luca Pancalli, che ha assistito alla gara: «Quando uno fa sport - ha sottolineato la guida - è fondamentale avere il Comitato e Luca Pancalli, che crede in noi e ci supporta. È un grande aiuto, perché in un anno come questo abbiamo dovuto fare delle rinunce personali per poter essere qui al meglio: eravamo una coppia nuova, ci hanno prese due anni e mezzo fa e oggi siamo seconde alle Paralimpiadi».

Un concetto ribadito da Tarantello: «Per poterci dedicare a questo al 100% ovviamente il sostegno del Comitato e della Federazione è importantissimo, perché senza non saremmo riuscite a essere dove siamo ora. Ci sentiamo parte di una famiglia, fin dall'inizio hanno creduto in noi e ci hanno sempre sostenuto, forse anche più di molti altri atleti, e quindi possiamo solo ringraziare».

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