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“Ti squarto, ti taglio la gola”, non solo Paderno Dugnano: da Catania gli ultimi due casi di furia dei figli contro i genitori

Negli ultimi giorni un Paese intero è passato dalla choc per l’omicidio senza un perché della povera Sharon Verzeni – accoltellata a morte da un immigrato di seconda generazione con cittadinanza italiana – allo sconcertante dolore per la famiglia di Paderno Dugnano, sterminata dal primogenito di casa senza alcun movente. «Il ragazzo – hanno spiegato gli inquirenti della Procura nella conferenza stampa sul caso di oggi – «ha parlato di un suo malessere, di un pensiero di uccidere», aggiungendo sgomento all’orrore spiegando: «Anche il giovane non si dà una spiegazione. Non aveva espresso alcun disagio nei giorni precedenti agli omicidi». E quella che emerrge da casi estremi come questi, ma anche dalla cronaca quotidiana che arriva dalle nostre città, è la fotografia di un astio e di una viollenza senza tetto né legge che si annidino all’interno delle famiglie come dietro angoli insospettabili delle strade delle nostre città…

Non solo Paderno Dugnano, quando l’orrore si annida in casa e si scatena la furia dei figli contro i genitori

Ma mentre per il caso di Sharon, come per quello di Adam Kabobo prima – l’uomo di origini ghanesi che, all’alba dell’11 maggio 2013, armato di piccone scelse le vittime per strada a caso uccidendone tre e ferendone quattro –. O di Said Mechaquat, che nel febbraio del 2019 accoltellò il giovane commesso Stefano Leo, mentre camminava verso il lavoro in un vialetto lungo il Po, a Torino, solo perché  gli era apparso «felice» – tentò di spiegare una volta costituito, ammettendo di non conoscere la vittima e di aver agito per «sfogare un disagio personale» – si deve aprire un file a parte, per il caso della strage familiare non possiamo che rimandare a un seme di violenza che si annida in seno alle nostre famiglie.

Choc a Catania, un semplice rimprovero fa scattare la furia

E così veniamo ai due casi che arrivano da Palermo: e proprio in queste ore. Il primo si riferisce a una 26enne catanese, già nota alle forze dell’ordine, che avrebbe tentato di buttare giù dal quinto piano la madre, “rea” di averla rimproverata per il disordine in casa, ferendo finanche la sorellina intervenuta in sua difesa. Adesso per la giovane donna catanese, è scattato il divieto di avvicinamento a entrambe. È accusata di maltrattamenti verso familiari e minacce gravi e lesioni. I carabinieri della stazione di Librino sono intervenuti dopo la segnalazione dei medici del pronto soccorso dell‘ospedale San Marco di Catania, dove era giunta una donna di 47 anni e la figlia di appena 10, vittime di un’aggressione.

Figli violenti contro i genitori: una 26enne cerca di spingere giù la madre dalla finestra…

La 47enne, in lacrime ed esasperata per le continue vessazioni subite dalla primogenita, ha raccontato come la sera prima la ragazza, dopo un rimprovero per il disordine in casa, l’avesse colpita con schiaffi e pugni, afferrandola per i fianchi e tentando di spingerla giù dalla finestra della cucina di casa, al quinto piano di uno stabile. Momenti di panico che, solo grazie all’intervento della figlia minore, una bambina di 10 anni, non hanno avuto un epilogo più grave.

La piccola, però, nel difendere la madre, è stata a sua volta lievemente ferita. Sia la bimba che la madre, in stato di shock, grazie all’aiuto di alcuni vicini che hanno chiesto l’intervento di un’ambulanza, sono state trasportate al pronto soccorso. Dopo le cure necessarie, la 47enne è stata accompagnata in caserma per formalizzare la denuncia. Mentre la 26enne è stata rintracciata e bloccata. Per lei l’autorità giudiziaria ha disposto il divieto di avvicinamento alle persone offese.

Catania, la furia dei figli: 26enne si scaglia contro i genitori urlando “ti squarto, ti taglio la gola”

E di persone offese, colpite dalla furia di congiunti violenti, ce ne sono altre che la cronaca cittadina catanese registra in queste ore. Come testimonia la chiamata ai carabinieri arrivata da un appartamento di Biancavilla (Catania) dove, una volta giunti sul posto, i militari hanno trovato un 26enne, agli arresti domiciliari in quella stessa casa dopo le violenze causate in passato all’ex moglie, che ancora urlava contro i propri genitori, minacciandoli di morte. «Prendo una pistola e ti sparo in testa!». «Ti taglio la gola». «Muori tra le mie mani». «Ti squarto», continuava a ripetere l’uomo. Incurante della presenza delle forze dell’ordine. Indifferente al terrore dei suoi cari. Per fortuna, però, i militari sono intervenuti in tempo, riuscendo a interporsi a difesa del padre e della madre e, dopo aver bloccato il giovane, hanno provveduto al fermo per maltrattamenti in famiglia.

L’intervento dei carabinieri e l’arresto del figlio violento

I genitori, condotti in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale di Biancavilla, sono stati dimessi con una prognosi di 7 giorni per la moglie. E una di 5 giorni per il marito. Ai militari la donna ha raccontato come solo la sera precedente il figlio, tirandola per i capelli, le avesse sbattuto la testa contro un muro. E che solo l’intervento del marito e degli altri familiari erano riusciti a sottrarla dalla furia del 26enne. Una situazione a rischio su cui, dopo la convalida dell’arresto, il gip ha disposto nei confronti del fermato, la custodia cautelare in carcere.

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