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US Open: Medvedev da corsa, ma Borges non c’è

[5] D. Medvedev b. N. Borges 6-0 6-1 6-3

Il portoghese Nuno Borges trova per la terza volta in carriera Daniil Medvedev e purtroppo non va meglio delle due precedenti, tutt’altro: 6-0 6-1 6-3 il punteggio a favore del numero 5 del mondo che avanza ai quarti di finale in un’ora e 51 minuti. Citavamo i due precedenti “in carriera” che in realtà sono del 2024, la prima stagione completa sul Tour del classe 1997 Borges, con pazienza e tenacia salito fino all’attuale n. 34 ATP: in Australia, sempre agli ottavi, aveva strappato un parziale al più quotato avversario e ad Halle lo aveva impegnato in due set tirati. Nel lunedì newyorchese, invece, Nuno non è praticamente mai entrato in partita e anche quelle rare volte in cui sembrava poter iniziare a opporre una qualche resistenza Daniil ne smorzava gli entusiasmi o era lui stesso ad andare fuori giri. Oppure si doveva interrompere il gioco per un allarme antincendio.
Al netto della prestazione dell’avversario al di sotto del suo standard, un Medvedev molto centrato, al solito lontanissimo in risposta ma veloce a guadagnare una posizione più offensiva – anche qui, vedremo con un diverso avversario che offre altre difficoltà, a partire dalla profondità di palla. Di sicuro, il finalista della passata edizione (e vincitore nel 2021) non è il tennista che vorresti incontrare ai quarti di finale a New York, soprattutto in un tabellone in cui, al momento della stretta di mano con Borges, è uno dei due soli vincitori Slam ancora in gara. L’altro è naturalmente Jannik Sinner, che deve battere Tommy Paul per raggiungere quello che sarebbe il quarto di lusso contro Medvedev.

IL MATCH – Un primo set in cui Nuno mette il 31% di prime in campo, non si va molto lontano così (tra l’altro, un punto vinto su cinque prime messe) e infatti il bagel arriva in 23 minuti.
Borges inizia la seconda partita iscrivendosi a referto, ma l’illusione che ci sia match dura poco: complici un paio di doppi falli, Medvedev strappa la battuta portoghese. Si lotta nel sesto gioco, due occasioni consecutive del contro-break con qualche buon segnale di vita; Daniil però si ritrova in fretta, non vuole correre rischi e tiene per il 5-1, sfornando poi il grissino aiutato da altre due seconde fuori dal giusto rettangolo. 34 punti vinti da Medvedev, dei quali 20 sono unforced.

Nel terzo set, Borges salva due volte lo 0-2, poi due buoni scambi e altrettanti errori moscoviti ed è lui a operare il sorpasso. Nuno serve per confermare, occasioni per entrambi nel game che si allunga, ma l’importante è che il ventisettenne di Maia stia producendo tennis. Beh, sarebbe importante anche il 3-1 e intanto l’arbitro Forcadell ferma uno scambio sull’ennesima parità perché avvertito di un allarme antincendio nell’edificio che ospita il sistema di chiamate elettroniche con conseguente evacuazione del personale. Si ricomincia dopo alcuni minuti con Medvedev che si riprende il break.
La percentuale di prime portoghesi è di nuovo molto sotto il 50%, i punti comodi non sono abbastanza e all’ottavo gioco arriva il decimo doppio fallo sul 30 pari: tentativo di serve&volley, risposta alla caviglia, Borges la piglia però di mezzo volo, esponendosi al passante di Medvedev, che poi allunga a otto la striscia di punti consecutivi tenendo in scioltezza la battuta che vale i quarti di finale. In attesa di Jannik Sinner o Tommy Paul.

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