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Gorizia Esauriti nelle case di riposo tutti i posti per i più fragili Liste d’attesa oltre i 6 mesi

GORIZIA. La famiglia di un anziano non autosufficiente con la necessità di trovare un posto in una casa di riposo, a Gorizia e nell’Alto Isontino, deve prendersi del tempo (che però non sempre c’è) e armarsi di pazienza. In certi casi molta pazienza. Il dato di fatto è che le strutture accreditate sono al completo, e le liste d’attesa robuste. Sulla loro durata mancano magari visioni univoche - c’è chi come la segretaria provinciale del Pd Sara Vito parla di un anno, e alcune delle case di riposo da noi nterpellate che si fermano a circa sei mesi -, ma la sostanza non cambia: gli accessi sono tutt’altro che immediati, con un’offerta che è sensibilmente inferiore alla domanda di una popolazione in media sempre più anziana.

Abbiamo provato a fotografare la situazione attuale nelle diverse strutture che, nella destra Isonzo, possono accogliere anziani non autosufficienti, a partire ovviamente dalla casa di riposo comunale “Angelo Culot” di Gorizia. Qui (dove le rette sono state ritoccate all’insù di un 5% per adeguarsi agli aumenti Istat) sono tutti occupati i 60 posti disponibili, e la lista d’attesa si attesta attorno alla ventina di domande. La priorità ovviamente verrebbe data ai residenti, ma le richieste arrivano anche da fuori città.

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A livello di capienza, però, la casa di riposo più grande è Villa San Giusto, residenza privata convenzionata in capo all’ordine religioso dei Fatebenefratelli: sono 200 i posti, anche per soggetti più fragili. Tutti occupati. «L’attesa può arrivare a sei o sette mesi, anche se è difficile quantificarla perché il numero degli ospiti, spesso molto anziani o gravemente malati, cambia spesso – spiega l’assistente sociale Elisa Capotorto -. In maggioranza le richieste arrivano dalle donne che, statisticamente, sono più di frequente colpite ad esempio da demenza rispetto agli uomini».

Spostandosi a Cormons, la struttura comunale è “La Cjase”: già assegnati i 49 posti disponibili, e la lista d’attesa conta 15 persone. A Cormons altri 99 posti sono garantiti dalla casa di riposo “Rosa Mistica”: un tempo riservata solo a religiose e religiosi (che comunque sono ancora una sessantina, un po’ da tutte le congregazioni) e ora aperta anche ai laici. Infine c’è Gradisca d’Isonzo, dove gli anziani non autosufficienti possono trovare posto nella casa di riposo comunale San Salvatore: anche qui posti esauriti, ricambio piuttosto lento e una decina di persone in lista d’attesa, in larga parte dalla cittadina della Fortezza.

«Non c’è dubbio che la popolazione stia invecchiando e che le richieste sono sempre più importanti, ma la situazione nel nostro territorio è migliore che altrove – spiega l’assessore al Welfare di Gorizia e riferimento per l’Ambito Silvana Romano -. Tutto è migliorabile, stiamo cercando di dare grande attenzione alle famiglie con servizi che permettano di ritardare più possibile, quando si può, l’ingresso nelle strutture». A Gorizia da decenni funziona l’esperienza del centro abitativo “Sinigaglia”, dove gli anziani vivono in autonomia ma possono contare su una sorveglianza infermieristica giornaliera, oltre che su attività comunitarie.

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