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Vandali scatenati nelle scuole di Treviso, rubati tre computer al liceo Da Vinci

Vandali nuovamente in azione in città, e ancora una volta sono le scuole a farne le spese. Dopo il raid al Duca degli Abruzzi, è toccato al liceo Da Vinci. In quest’ultimo caso, sempre tra sabato e domenica, sono stati rubati il fondo cassa del bar e i tre computer portatili dal laboratorio di chimica al primo piano, per un valore complessivo di 1.500 euro.

I ladri potrebbero essere entrati dalla porta antincendio, ma l’ipotesi è da verificare. È venuta in sopralluogo la polizia e il preside è pronto a sporgere denuncia. Si stanno raccogliendo elementi utili a identificare i responsabili, il riserbo è d’obbligo.

Mario Dalle Carbonare, preside del Da Vinci commenta: «Sospetti? Non ne abbiamo, ma non sembrano ex studenti. Rispetto al Duca, non abbiamo avuto atti vandalici».

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Nel frattempo, i tecnici della Provincia hanno quantificato in oltre 2 mila euro i danni complessivi alle due scuole, dopo i sopralluoghi effettuati nella giornata di ieri, al Duca (foto a destra) si sono contate sette maniglie rotte, alcune porte interne forzate, un estintore rotto con la necessità di bonificare l’aula in cui è stato sversato il contenuto, oltre alla pulizia del ghiaino rovesciato nel laboratorio di biologia, agli strumenti didattici danneggiati, così come la tubazione esterna del gas vandalizzata.

«In vista del nuovo anno scolastico è certamente un grande dispiacere» dichiara Stefano Marcon, presidente della Provincia di Treviso, «l’accanirsi sui beni pubblici rappresenta, oltre che il segnale di un disagio profondo, preoccupante, su cui bisogna intervenire con azioni di educazione e prevenzione, anche un danno per l’intera comunità, per studentesse, studenti, famiglie e docenti che vedono deturpati strumenti didattici e risorse, a disposizione di tutti, utili per un adeguato percorso formativo e per il benessere individuale nell’ambiente scolastico. La Provincia, per le parti di propria competenza, si occuperà di svolgere gli interventi di ripristino delle infrastrutture».

Di situazione «calda» e costantemente monitorata parla anche il sindaco di Treviso, Mario Conte, intervenendo, ancora una volta, a fronte dei tanti episodi di aggressività e violenza in centro. «Le forze dell’ordine stanno facendo un grande lavoro, ora siamo nella fase della repressione e per questo ho deciso di scrivere anche al ministro dell’Interno» aggiunge il primo cittadino. «Detto questo, quando parliamo di baby gang dobbiamo dire che occorre una risposta di comunità» conclude Conte «mi appello ai genitori che devono mettere in discussione il comportamento dei figli confrontandosi e chiedendo aiuto se ci sono delle difficoltà. Così come voglio dire ai ragazzi che compiono atti vandalici che, così facendo, il più grande atto vandalico lo stanno commettendo verso loro stessi, sporcandosi la fedina penale e precludendosi così il futuro».

Il tema in città è quanto mai caldo, alla luce anche dei ripetuti episodi con cui i trevigiani sono costretti a fare i conti.

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