Teatro Contatto e la vita reale, su il sipario sulla nuova stagione
UDINE. Sin dagli inizi la programmazione del Css è confluita in Teatro Contatto, ossia in una programmazione teatrale, innovativa, tesa a mettere in stretta relazione platea e palcoscenico, attori e pubblico in un cortocircuito che non lascia indifferenti. Sicché è quanto mai necessario il richiamo del nuovo concept di Teatro Contatto 42 → 43, ossia In Real Life che rimanda alla concretezza di una vicinanza fisica in tempi in cui a farla da padrone è la realtà virtuale, in tutte le sue pericolose articolazioni.
Sono 23 gli spettacoli, 50 le serate nei teatri udinesi Palamostre e San Giorgio. Sette, infine, le nuove produzioni targate Css. «In Real Life – sottolineano Rita Maffei e Fabrizia Maggi della direzione artistica del Css con Fabrizio Arcuri, ieri in conferenza stampa di presentazione della nuova stagione, che si inaugura al Palamostre il 5 ottobre, alle 20.30, con Le Sacre du Printemps della compagnia Dewey Dell –, ci riporta alla vita reale, allo spazio di comunità, di cittadinanza, al concetto di pubblico. Il Contatto è ciò che distingue la Real Life e il teatro è la forma d’arte che non può prescindere da questo».
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Ma Real Life è anche quella che, in molte delle sue sfaccettature contemporanee, irrompe nel cartellone, ad esempio, con il femminile, declinato in molti spettacoli. Da Les jours de mon abandon /I giorni dell’abbandono, scritto e interpretato dall’autrice e regista Gaia Saitta dal romanzo di Elena Ferrante, a Cime tempestose da Emily Bronte per la rilettura dell’udinese Martina Badiluzzi; da P come Penelope, una riflessione sulla quotidianità femminile oggi di Paola Fresa a Il grande vuoto di Fabiana Iacozzilli sul vivere con un malato di Alzheimer.
Dal Wonder Woman di Antonio Latella su una tristissima storia di stupro e la manipolazione della verità vittima di antichi pregiudizi, a Secondo lei, un ritratto di coppia reso con leggerezza da Caterina Guzzanti. Da Poema a tre voci dal radiodramma di Sylvia Plath a opera di Tilia Auser, a Luisa di Valentina Dal Mas che mette in danza la storia di una malata di mente (entrambi gli spettacoli appartengono al ciclo Generazione Scenario dedicato ai giovani teatranti emergenti). Femminile che è anche al centro della nuova edizione di Teatro partecipato, curato da Rita Maffei con cittadine e cittadini udinesi dedicato ai 50 anni del referendum che confermò il divorzio.
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Ma Real Life anche per i tanti problemi che attengono alla nostra società: dal peso della malavita sulla nostra vita descritto da Davide Enia in Autoritratto, alla tragedia dei migranti morti in mare raccontata sempre da Enia ne L’Abisso. E ancora i problemi del pianeta con la Banda Osiris nell’Allegro Bestiario. Ai confini della biodiversità scritto con Telmo Pievani, ai riflessi nelle famiglie delle tragiche alluvioni in Romagna nel nuovo spettacolo di Nicola Borghesi per Kepler-452 Album. Da Il fuoco era la cura, su quanto libri e cultura possano essere di disturbo all’azione politica, una riscrittura del gruppo Sotterraneo del romanzo di Ray Breadbury Fahrenheit 451.
E ancora Real Life negli spettacoli di danza di Dewy Dell, la formazione dei fratelli Castellucci che presenta una singolare versione de Le sacre du Printemps, e in Timelessness dances di Adriana Borriello, una delle rappresentanti più significative della danza contemporanea Italiana. E ancora uno spettacolo di teatro circo per tutta la famiglia, Flora, del Duo Kaos. Un omaggio a Pasolini, sempre doveroso, con Il sogno di una cosa con Elio Germano e il musicista Theo Teardo.
Due stimolanti presenze internazionali sul senso stesso del fare teatro, con Pigiama Party del catalano Collettivo Baladam B-Side e con con La scelta del belga Roger Bernat, una sorta di esperimento che vedrà il pubblico scegliere uno o due spettacoli per Contatto dell’anno prossimo. Infine la quotidianità più disarmante in una comunità che si accinge ad affrontare la giornata in Extra Moenia di Emma Dante. Cui, per Itinerari nel teatro contemporaneo, una nuova iniziativa di collaborazione tra Fondazione Giovanni da Udine, Css e Cec, sarà dedicato Immaginario Emma Dante con incontri, spettacoli e film.
Altre collaborazioni con le realtà culturali e teatrali udinesi sono quelle con lo Stabil Furlan per La maratona di New York di Edoardo Erba in versione friulana di Paolo Patui con i giovani Daniele Flor e Marco Rogante; con vicino/lontano Salam Shalom. Due padri, uno spettacolo interpretato da Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana sul dramma del conflitto israelo-palestinese tratto da Apeirogon dello scrittore irlandese Colum McCann, Premio Terziani 2023; e con l’Accademia Nico Pepe per lo spettacolo saggio degli allievi diplomandi. Presentazione al pubblico con brindisi e dj set venerdì 6 al Palamostre alle 18. Tutti i particolari su: www.cssudine.it.