Bertulazzi in carcere, Persichetti lo difende. Mollicone: “Sfregio a Dalla Chiesa, tanti i brigatisti rimasti impuniti”
L’arresto di Leonardo Bertulazzi, l’ex br estradato dall’Argentina, scatena la difesa del “soccorso rosso”. Proprio nel giorno in cui si commemora la morte di Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia ma principale alfiere della lotta al terrorismo, Paolo Persichetti, ex brigatista e ormai libero da anni, sulle colonne dell’Unità ha difeso il suo ex compagno, già trasformato in “martire” dagli anarchici. E si è aperta la polemica con Federico Mollicone, deputato di FdI.
Mollicone: “Persichetti dica a Lojacono di costituirsi”
“Fa un certo effetto nel giorno dell’anniversario della morte del generale Dalla Chiesa, che smantellò la rete brigatista, che un ex Br faccia controinformazione, difendendo una storia indifendibile dalle colonne de L’Unità. Paolo Persichetti scende a difesa di Bertulazzi, all’epoca militante della colonna genovese delle Br, per cui l’Italia ha ottenuto nei giorni scorsi l’arresto in vista dell’estradizione in Italia, dove deve scontare 27 anni per sequestro di persona, associazione sovversiva e banda armata”. Così Federico Mollicone.
Per il parlamentare di FdI, “Il fatto che all’epoca del sequestro Moro Bertulazzi fosse in carcere nulla toglie al fatto, giudizialmente accertato, che i soldi da lui ottenuti con il sequestro Costa siano stati utilizzati anche per la logistica del sequestro Moro”.
Ma la bordata più forte riguarda un altro latitante famoso, Alvaro Lojacono. “Alvaro Lojacono è stato condannato all’ergastolo in contumacia nel processo Moro – quater per il sequestro del presidente della Dc, (estradizione respinta dalla Svizzera in quanto ha acquisito la cittadinanza svizzera, grazie alla madre) e condannato in contumacia a 16 anni di carcere per l’omicidio dello studente greco del Fronte della Gioventù Mikis Mantakas. Anche per questo delitto la richiesta di estradizione di Lojacono è stata respinta dalla Svizzera. Lojacono è stato anche condannato in Svizzera a 17 anni per l’omicidio del giudice Tartaglione (condanna scontata di 11 anni)”.
“Persichetti si è speso anche per Alessio Casimirri, presente in via Fani, la primula rossa del sequestro Moro e di altri efferati delitti, condannato in via definitiva a 6 ergastoli, ma che non ha scontato neppure un giorno di carcere” (ormai è cittadino nicaraguense), la chiosa di Mollicone.
Da Bertulazzi a Lojacono , “i compagni che sbagliano”
Da Bertulazzi ad Alvaro Lojacono, fino ad Alessio Casimirri, sono diversi gli ex brigatisti che hanno goduto o ancora godono di protezione pur essendo accusati di omicidio. A loro si aggiungono i “francesi” come Bompressi e Pietrostefani, salvati dalla dottrina Mitterrand. Si tratta, quasi sempre, di gente che commise omicidi e che non scontò un giorno di carcere. Tutte cose che Persichetti ha dimenticato di scrivere.
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