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Roger Federer sul caso Sinner: “Credo nella sua innocenza, ma comprendo la frustrazione di chi si chiede come mai non sia stato sospeso”

Da numero uno a numero uno! A ribadire l’innocenza del giovane Jannik e a rimarcare il concetto di chi non condivide che i tempi del “giudizio” non siano uguali per tutti. La grandezza di Roger Federer serve a dare voce a tutti e a cercare di ricomporre l’armonia nel mondo del tennis dopo giorni di frizioni, tweet, frecce appuntite a sostituire le classiche palline. 

Il campionissimo svizzero è intervenuto all’interno dello show televisivo “Today”. L’occasione è stata la presentazione del nuovo libro fotografico sulla vita e la carriera di Roger. 

Tanti i temi toccati nel corso della trasmissione, tra cui anche la vicenda legata all’altoatesino. 

“Penso – ha detto Federer – che noi tutti crediamo che Sinner non abbia fatto nulla, ma comprendo la frustrazione di chi si chiede se sia stato trattato come tutti gli altri. La possibile incoerenza sul fatto che non sia stato sospeso mentre doveva chiarire al 100%, è la questione a cui dare una risposta. Alla fine dobbiamo fidarci delle decisioni prese e di chiunque sia coinvolto”.

Le sue dichiarazioni hanno fatto immediatamente il giro del mondo: condivisibili o meno, lo svizzero ha cercato di dar voce anche a quella categoria di tennisti che spesso rimangono intrappolati in processi dai tempi incerti che, poi, magari riscontrano anche la loro innocenza, ma nel frattempo nessuno ridarà loro i giorni trascorsi a divorarsi il fegato nell’attesa del giudizio. 

Da questo frullatore mediatico Jannik ne è uscito rafforzato mentalmente e qui a New York vuole dimostrare tutta la sua forza. 

Federer ha parlato del suo libro di prossima uscita. Ha spiegato che si tratta di un book fotografico ricco dei momenti salienti della sua vita sportiva: “Magari non tante di quando ero giovane, ma ho pensato fosse bello avere una retrospettiva della mia vita e della mia carriera”. 

Lo svizzero ha raccontato di non essere ancora pronto a raccontare a parole in un’autobiografia la sua vita, ma la raccolta di foto lo ha reso felice: “C’è una storia dietro ogni foto”. 

Ha parlato anche della rivalità con Nadal, spiegando di essere dispiaciuto per l’estate vissuta dal maiorchino e che si tratta di uno dei tennisti migliori di sempre. Per la prima volta dal suo ritiro sarà sulle tribune di Flushing Meadows, teatro tennistico che ha ospitato cinque sue vittorie. 

L’ospitata di Roger si è conclusa con l’ingresso negli studi di Steph Curry: i due sono molto amici e hanno anche fatto due tiri a canestro recentemente. I due si sono salutati con grande affetto.

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