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US Open day 10: un quarto dal sapore finale. Sinner e Medvedev si giocano tutto

L’attesa è finita. Questo day 10 ci regala la partita che potrebbe valere lo US Open, un match di quarti di finale ma dal sapore di una finale. Sinner-Medvedev è in primis una rivalità che è arrivata alla sua tredicesima replica: 7-5 i precedenti in favore del russo, l’ultimo di questi proprio in un quarto di finale Slam, a Wimbledon solo qualche settimana fa. La vinse Medvedev, meritatamente, dimostrando di essere giocatore con una condizione super fin da inizio anno, quando proprio da Sinner perse la finale degli Australian Open, dall’alto di un vantaggio di 2 set a 0. Ce la ricordiamo tutti, se la ricorda soprattutto Sinner, che proprio da quanto fatto in quella partita deve prendere spunto, evitando di lasciare subito il pallino del gioco al suo avversario, aspettando quando è giusto aspettare, aggredendolo al momento opportuno. Momento che arriva, basta saperlo leggere, mettendo in discussione la solidità del gioco di Medvedev, instillandogli il dubbio che sì, lo si può battere. Ne ha perse sei di partite con Daniil, prima di vincerne cinque di fila Jannik. È successo perché è (anche) riuscito a togliergli fiducia, attaccandolo dove sembra indistruttibile: all’interno della sua testa. Così fece Nadal, sempre all’Australian Open in un’altra finale epica. Così fece Medvedev stesso per battere Djokovic a New York nel 2021, quando tutto sembrava pronto il serbo. Sembra facile a dirsi e a scriversi per Sinner, ma non lo sarà. Consapevoli di questo, lui più di tutti.
Draper-De Minaur è la partita che può consacrare finalmente l’inglese, giocatore che merita di stare dov’è.

Nel tabellone femminile la nostra attenzione è rivolta principalmente ad Haddad Maia-Muchova, due ragazze che giocano un tennis bello, aeroso, fatto di back e spin, di servizi a tutta e di prime palle a foglia morta. Ci piace che siano arrivate a giocarsi un quarto di finale, ne siamo lieti ad immaginarcele in semifinale, con la vincete tra Pegula e Swiatek, match quest’ultimo che non è così scontato come sembra in favore della polacca…anzi. La scuola americana sta prepotentemente rialzando la testa (non solo in singolare con Tiafoe e Fritz). Watch your step. 

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