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Identificati gli otto responsabili della rissa a Mestre

L’auto della polizia locale, il 3 settembre, era parcheggiata proprio di fronte al kebab di piazzetta Coin, gli agenti che entravano e uscivano dal locale spuntando nomi sulle cartellette.

In via Palazzo la voce girava già sabato notte, subito dopo lo scontro che ha spedito in ospedale due gestori di altrettanti bar: la banda di otto persone che ha preso di mira un giovane straniero faceva tutta base dietro a quel bancone, un gruppo di curdi noti alle forze dell’ordine e che, evidentemente, devono essere stati ben riconosciuti dalle telecamere della videosorveglianza comunale.

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Quasi nelle stesse ore, proprio in via Palazzo, una Volante della Questura ha invece acceso gli animi del personale del bar Dalla moretta, da cui sarebbe partita la spedizione punitiva e che già in passato aveva ospitato episodi violenti, abbastanza brutali da far intervenire i carabinieri: i poliziotti stanno con ogni probabilità raccogliendo tutti gli elementi utili a un identikit della varia clientela del locale, oltre a cercare di chiarire i dettagli della vicenda di sabato notte.

Il tratto di strada tra viale Garibaldi e la Torre è breve, illuminato, limitato ai soli pedoni e da anni anche molto frequentato. Qualche vetrina è cambiata, la gelateria ha passato la mano a un bar e altre attività hanno semplicemente cambiato gestione, gli stessi Andrea e Diego, della vinosteria Doc, oltre ad essere le prime vittime della rissa di sabato sono anche gli ultimi ad aver lanciato una proposta nuova ai lati del cinema.

In un tale fermento gli screzi con il vicinato non sono certo mancati: l’anno scorso il volume della musica di chi insiste all’angolo con via San Rocco era stato moderato a forza di telefonate al 112; ancora, in passato, non si erano risparmiati i battibecchi per il vociare dei clienti più esagitati. Poi, a marzo, la lite finita a coltellate ha alzato il livello di guardia.

La strada lastricata e chiusa tra i portici è una delle tante sorvegliate speciali del centro di Mestre, dove gli uomini della locale eseguono controlli continui, non solo in divisa.

Solo negli ultimi venti giorni gli agenti del comando del Tronchetto hanno scoperto ben otto minorenni seduti in tre diversi locali nei dintorni della piazza: tutti di età compresa tra i 15 e i 17 anni, tutti con il bicchiere pieno di qualche alcolico, fosse birra, spritz o qualcosa di più forte.

Le attività sono state tutte avvisate: alla prossima violazione di questo tipo la sospensione della licenza è immediata e va da quindici giorni a tre mesi, con il massimo della sanzione che rappresenta una vera condanna per un’attività commerciale (era successo, un po’ di anni fa, al locale a gestione cinese all’angolo di via Manin, scoperto a servire a minori quando ancora il decreto Balduzzi non prevedeva altro che i novanta giorni di stop).

Il 3 settembre in via Palazzo le voci si rincorrevano di nuovo, anche se diverse saracinesche erano ancora chiuse per ferie. «Qualcuno che si lamenta si trova sempre», scrollava le spalle uno dei commercianti presenti e attivi, «l’importante è che chi sporca alla sera poi al mattino pulisca».

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