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A Roma la protesta dei docenti di sostegno e dei genitori: ‘Basta precariato’. E va in scena il ‘mercato dei titoli’: ‘Tfa spagnolo a 6500 euro’

Genitori di bambini e bambine con disabilità, insegnanti di sostegno, sindacati della scuola, tra gli altri la Flc Cgil e Gilda. Tutti si sono dati appuntamento ai piedi del MIM, il ministero dell’Istruzione e del Merito, per protestare contro le nuove misure del ministro Valditara attive da quest’anno. Due le richieste principali del Comitato Docenti di Sostegno (CDS) promotore dell’iniziativa: la stabilizzazione dei docenti precari e il blocco dell’immissione a pettine di quegli insegnanti che hanno conseguito il titolo all’estero, al momento in attesa di riconoscimento anche in Italia.

“Sono stati formati troppi specializzati per via delle assenze di insegnanti nel nord Italia – spiega Alessio Golia, del Comitato Docenti Sostegno (CDS) – ora nel sud le graduatorie sono stracolme di docenti ed è diventata una lotta tra poveri.” Al presidio alcuni insegnanti hanno improvvisato un banchetto alimentare in cui i vari titoli utili per l’insegnamento venivano “venduti” sotto forma di salami. Così il TFA sostegno conseguito in Spagna si è trasformato in un insaccato dal costo di 6500 euro e il certificato linguistico in carote da 350 euro l’una. “Noi non ci abbiamo capito niente – spiega ironicamente uno dei docenti inventore dell’iniziativa – abbiamo fatto ore di corso e tirocini in Italia e nonostante questo siamo bassissimi in graduatoria, mentre il TFA rumeno con 7500 euro, lo avremmo potuto conseguire comodamente da casa.”

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