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US Open, l’America torna a sorridere: uno statunitense in finale a New York dopo 18 anni

Ci sono voluti più di 15 anni, ma alla fine ce l’hanno fatta. I successi di Fritz su Zverev e di Tiafoe su Dimitrov consegnano agli Stati Uniti una semifinale tutta a stelle e strisce, con una implicazione non di poco conto: a New York ci sarà sicuramente un tennista di casa a giocare per il titolo (per la gioia, tra gli altri, anche di Jessica Pegula).

Una volta non sarebbe stata una grande notizia, eppure oggi lo è. Perché i vari Sampras, Agassi, Roddick, Courier e prima di loro McEnroe, Connors, Ashe e Smith non ci sono più e gli Stati Uniti, da diversi anni non sono più la nazione dominante di un tempo (a livello maschile, ovviamente). Certo gli USA continuano a popolare la classifica ATP – nessuno ha più rappresentanti di loro in top20 (5) e in top50 (8) – ma non ci sono più quei giocatori simbolo in grado di dominare la scena.

Proprio per questo motivo, una finale Slam a livello maschile va celebrata per gli USA – ma non abbiamo dubbi che lo faranno, se non lo stanno già facendo – anche perché non se ne vedeva una da oltre 15 anni. L’ultimo statunitense a mettere piede in una finale Slam è stato Andy Roddick, in quella epica finale di Wimbledon 2009 persa 16-14 al quinto set contro sua maestà Roger Federer (dopo le sconfitte sempre contro lo svizzero nel 2004 e nel 2005).

Erano anni stregati, quelli, per il buon Andy. Che è anche l’ultimo finalista a stelle e strisce visto allo US Open, nel 2006. L’avversario? Sì, indovinato: sempre lui, Roger Federer, che ha vinto un quinto dei suoi Slam contro il povero Roddick. Allargando il discorso anche agli altri due Slam, l’ultimo statunitense in finale all’Australian Open è stato Andre Agassi (vinse il titolo nel 2003 contro Schüttler), mentre al Roland Garros bisogna addirittura uscire dagli anni 2000. Fu ancora Agassi, nel 1999, a trionfare per l’unica volta in carriera a Parigi, rimontando due set di svantaggio a Medvedev (non Daniil, che questa notte attende al varco Jannik Sinner).

Tornando allo US Open e alla sfida di venerdì tra Tiafoe e Fritz, è bene sottolineare come Taylor sia in netto vantaggio nei confronti diretti (6-1), ma sia anche colui che tra i due non ha ancora giocato una semifinale Slam. Sarà la prima per lui, mentre Frances ha già sperimentato l’emozione due anni fa, sempre a Flushing Meadows, contro Carlos Alcaraz. È anche la prima volta dal 2005 che due statunitensi si sfidano in una semifinale Slam: all’epoca toccò ad Andre Agassi e Robby Ginepri all’Australian Open, 19 anni dopo sarà uno tra Taylor Fritz e Frances Tiafoe a giocarsi la prima finale Major della carriera. E quale posto migliore per farlo se non nello Slam di casa?

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