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Scalcia e minaccia i poliziotti con un coccio di bottiglia, arrestato in Borgo stazione a Udine

UDINE. Ha minacciato un poliziotto agitando verso sé stesso e verso gli agenti un coccio di bottiglia. «Io mi uccido – ha urlato – ma ti porto con me, lasciami andare».

Poi, mentre uno dei due agenti lo teneva per un braccio cercando, non senza difficoltà, di disarmarlo, si è divincolato e ha scalciato per non essere caricato sulla volante colpendo peraltro più volte gli interni della vettura.

Un cittadino di nazionalità tunisina di 31 anni domiciliato in città, Ben Naseur Amine, è stato arrestato martedì sera, poco prima delle 23, in viale Leopardi.

L’uomo è sottoposto all’obbligo di dimora a Udine perché imputato, in concorso con un connazionale, a Livorno, per l’omicidio preterintenzionale del ventinovenne Denny Magina, deceduto poco più di due anni fa dopo essere caduto dal quarto piano di un'abitazione in via Giordano Bruno, a Livorno.

Per il trentunenne tunisino era stata disposta la misura cautelare in carcere, ma il Tribunale del Riesame di Firenze ha poi disposto l’obbligo di firma e dimora a Udine, dove l’uomo si è trasferito, a casa del fratello, con il divieto di uscire nelle ore notturne.

Martedì 4 sera, Ben Naseur Amine, nonostante il divieto, è uscito di casa alle 21.30 e ha raggiunto viale Leopardi, dove è scoppiata, per futili motivi, un’accesa discussione con altre persone. Sono stati alcuni residenti a richiedere l’intervento delle forze dell’ordine.

Giunti sul posto in pochi minuti, gli agenti della Squadra Volante hanno identificato diversi uomini di nazionalità straniera. Tra questi anche il cittadino tunisino – in evidente stato di alterazione alcolica –.

L’uomo, fin da subito, ha manifestato nei confronti della polizia un atteggiamento non collaborativo e particolarmente aggressivo. Il trentunenne, a un certo punto, è fuggito facendo perdere inizialmente le proprie tracce.

È stato poi raggiunto e fermato dalla polizia nei pressi di Piazza della Repubblica. Mercoledì 5 mattina è stata celebrata l’udienza per direttissima. Il trentunenne, accusato di resistenza a pubblico ufficiale, è comparso davanti al giudice Rossella Miele del Tribunale di Udine, che ha convalidato l’arresto e disposto gli arresti domiciliari.

Il pubblico ministero aveva chiesto la custodia cautelare in carcere. «Mi devo confrontare ancora con il mio assistito – le parole del difensore di fiducia, l’avvocato Alessandra natale del Foro di Livorno – al fine di definire la strategia difensiva».

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