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La versione di Boccia su La7: dalla telefonata “rubata” alle altre donne, il ricatto e le foto

“No, non sono contenta, assolutamente, lui meritava quel posto, è una persona molto competente, secondo me anche una brava persona“. Maria Rosaria Boccia commenta così – nell’intervista concessa a In Onda su La7le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura. Per la 41enne al centro dello scandalo che ha travolto l’ormai ex ministro, Sangiuliano “si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire“. Ha sbagliato a lasciare? “Forse oggi dopo tutta la tempesta mediatica era necessario, però poteva non farlo, dicendo la verità fin dall’inizio”, risponde nell’intervista.

“Se il ministro” Sangiuliano “avesse detto la verità, non sarei qui. Ho solo rettificato le bugie del ministro. E continuo a farlo, purtroppo. Se sono una spia? Assolutamente no. Non spiavo il ministro, io lavoravo con lui”, ha detto Maria Rosaria Boccia: “Non ho paura dell’indagine, ho semplicemente detto la verità”.

In merito alla telefonata della moglie, Boccia ha spiegato che è stato Sanguliano a chiamarla “e lui ha lasciato aperto il telefono e mi ha fatto ascoltare. Io non ero con il ministro quando parlava con la moglie, non ho mai conosciuto la signora e non l’ho mai sentito parlare al telefono con la moglie. Mai. Questo audio l’ho potuto ascoltare perché il ministro in una conversazione a casa sua con la moglie mi ha chiamata e ha lasciato il telefono aperto all’insaputa della moglie e io ho ascoltato il discorso”, afferma Maria Rosaria Boccia che alla domanda se non sia quindi stata lei a violare la privacy della donna risponde: “Non l’ho violata io”. In quella conversazione “la moglie chiedeva di strappare la nomina. Quindi, mi chiedo, la nomina è stata strappata per il capriccio di una donna o perché non avevo le competenze?”, incalza Boccia.

C’è poi il capitolo foto. “Il ministro ha ricevuto una mail che diceva che c’erano quelle foto, non le pubblico, per me è una sorta di ricatto“: è un passaggio dell’intervista di Maria Rosaria Boccia a In Onda. L’imprenditrice ha risposto a una richiesta di chiarimento su un brano della sulla sua intervista a La Stampa in cui aveva parlato del fatto che a suo giudizio Sangiuliano fosse “sotto ricatto”. “Chi sono queste persone lo dovrebbe dire lui. Posso dire che ci sono direttori di settimanali” aveva detto al quotidiano. “Non le hanno pubblicate – ironizza Boccia – perché sono persone buone d’animo?”. La 41enne comunque assicura “io e il ministro non siamo mai stati insieme in uno studio medico“, facendo riferimento alle voci di un servizio fotografico che li ritraeva all’uscita di uno centro medico.

Poi fa anche riferimento ad altre donne. “Chiedo al ministro di dire la verità. In questa verità non ci siamo solo io e il ministro, sono coinvolte tante tante donne che non stiamo menzionando. Chiedo al ministro di dire la verità su di noi”, ha detto Boccia. “Io penso che tutta questa situazione si debba spegnere il più presto possibile, senza fare ulteriore male a nessuno e senza coinvolgere persone che fino ad oggi non sono state coinvolte”, ha spiegato. “Non è rispettoso dirlo e che il ministro continui a dire cose inesatte, allargando sempre più il cerchio della menzogna e delle persone che potrebbero entrare in questo baratro. Non voglio essere buttata per coprire altre cose. Non ci sto”, ha aggiunto.

Dai lui pretende comunque delle scuse: “Voglio le scuse dall’uomo, per me e per la mia famiglia. È lui che mi ha messo in pubblica piazza, io non ero né un personaggio politico né un personaggio dello spettacolo”. “Fino a 10 giorni fa nessuno mi conosceva e la mia vita era fantastica. Ora com’è? Non proprio semplice”, ha spiegato Boccia.

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