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Zelensky a Cernobbio: “Portiamo la guerra in Russia affinché Putin senta pressione”. Poi “scherza” su un possibile attacco al Cremlino

“Stiamo portando la guerra in Russia affinché Vladimir Putin senta pressione e si possa cercare la pace”. A Cernobbio è il giorno di Volodymyr Zelensky: il presidente ucraino a Villa d’Este ha incontrato l’ambasciatore Usa Jack Markell e poi è intervenuto al Forum Teha Ambrosetti in corso sul lago di Como nel corso del panel intitolato ‘L’aggressione Russa contro l’Ucraina‘. Zelensky rivendica le mosse delle ultime settimane: “L’Ucraina vuole porre fine a questa guerra ma non attraverso la distruzione della nostra nazione. La Russia non ci lascia scelta se non quella di lottare per le nostre vite”. E il messaggio che il presidente ucraino vuole veicolare è sempre lo stesso: Kiev attacca in territorio russo per “cercare la pace” e “salvare vite”. Il suo è a più ripreso un tentativo di rassicurare i Paesi della Nato sull’uso delle armi a lungo raggio. Anzi, sul tema si permette pure una battuta: attaccare direttamente il Cremlino? “È un peccato che non si possa fare”, dice Zelensky. Poco dopo il leader di Kiev precisa che stava “scherzando“, visto che “le armi a lungo raggio coprono 200-300 chilometri“. Una distanza troppo breve per poter colpire la Russia in profondità.

“Noi non vogliamo la terra russa, è Putin che ha occupato il nostro territorio, vuole distruggere il nostro Stato e privarci della nostra sovranità”, le parole di Zelensky al Forum Ambrosetti di Cernobbio. Stando al suo presidente, l’Ucraina userebbe le armi a lungo raggio in territorio russo solo “su obiettivi militari” perché “noi non attacchiamo le infrastruttre civili. Non lo abbiamo mai fatto”. E lancia un’accusa: la Russia sta attaccando l’Ucraina “anche con missili balistici che provengono dall’Iran“. Poi, rispetto agli attacchi oltre confine, Zelensky spiega: l’operazione offensiva nella regione russa di Kursk serviva “per prevenire un’offensiva russa nel nord del Paese“. “Dovevamo essere rapidi”, aggiunge. Il suo ragionamento prosegue: “Putin è un assassino e non mollerà fino a quando non distruggerà la nostra nazione. Era il suo obiettivo fin dai primi 2-3 giorni di guerra ma poi è diventata lunga. Noi non gli daremo questa possibilità”.

Quindi, torna a battere su questo tasto Zelensky, “dobbiamo arrivare a eventuali negoziati in posizione di forza, altrimenti perderemmo i nostri territori e la nostra nazione. Per questo ci serve il sostegno dei nostri partner“. Ed ecco il riferimento anche all’Italia che “sta facendo di tutto per arrivare alla pace“, secondo la proposta di Kiev. “L’Ucraina non chiede niente di più che non dover seppellire i propri familiari perché sono stati uccisi dai missili russi”. “All’Italia – dice Zelensky – non chiediamo nulla di più di quello che sta facendo”. Poi altre lodi: “Abbiamo ottimi rapporti con il ministro Tajani. Sono grato per i sistemi di difesa messi a disposizione da voi e dalla Francia. Ci hanno aiutato a salvare vite”. Infine da Zelensky arriva pure un suggerimento all’Unione europea: “La cosa più importante è che l’Europa deve essere unita. Un’Europa unita ci dà l’idea di un continente forte che potrebbe esserlo più di tanti altri invece la Russia, attraverso minacce, ha cercato di dividerla”.

L'articolo Zelensky a Cernobbio: “Portiamo la guerra in Russia affinché Putin senta pressione”. Poi “scherza” su un possibile attacco al Cremlino proviene da Il Fatto Quotidiano.

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