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Casi di Dengue, disinfestazione nella notte a Trieste: Barriera vecchia libera da zanzare

TRIESTE. C’è chi già dallo scorso giovedì mattina aveva impacchettato le piante sul terrazzo oppure sedie e tavolini, per farsi trovare pronto al passaggio dei mezzi del centro mobile di profilassi. Che venerdì sera, nella zona di Barriera vecchia, hanno spruzzato il prodotto insetticida.

È stato l’intervento di disinfestazione di maggiore impatto da quando si sono registrati a Trieste i primi casi di febbre da Dengue. Visto che la zona interessata è tra le più popolate della città e soprattutto centrale rispetto alle aree in precedenza oggetto del trattamento.

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Lo stop al traffico veicolare scattato alle 22 – erano state sistemate apposite transenne e il personale della Polizia locale ha monitorato per tutta la serata l’operazione – ha quindi inciso sulla circolazione, considerando come corso Saba, piazza Ospedale e piazza Garibaldi, punti di scorrimento abitualmente importanti, erano inaccessibili. Con un inevitabile aumento del traffico, complice anche il maggior movimento del venerdì sera, soprattutto verso galleria Sandrinelli e via Pascoli.

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Già nel pomeriggio gli addetti della ditta incaricata hanno iniziato a posizionare le pastiglie anti-larvali nei tombini e nelle feritoie dei marciapiedi. I residenti affacciati alle finestre osservavano, incuriositi, in attesa di veder partire l’intervento anti zanzare più massiccio, con lo spargimento nell’aria di un liquido “adulticida” che, a differenza delle pastiglie, punta a eliminare gli esemplari adulti e per il quale era consigliato chiudersi in casa e spegnere il condizionatore.

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I proprietari dei cani hanno approfittato di quel momento ancora “franco” per portare l’amico a quattro zampe a fare l’ultima passeggiata della serata. Considerando come una delle raccomandazioni dell’ordinanza sindacale del Comune consigliava di tenere in casa anche gli animali domestici durante lo spargimento dell’insetticida. Il traffico pedonale non è stato interdetto, e così molti noncuranti o forse ignari di quello che stava succedendo, hanno attraversato comunque la zona, salvo fare marcia indietro difronte alle nuvole di insetticida.

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Il trattamento – che è stato più incisivo nelle aree verdi come il giardino della scuola di via Vasari, lo spazio a fianco all’ex centro tumori e attorno alla scuola di via Foscolo, le alberature di piazza Garibaldi, Largo Barriera, via Pietà – è stato esteso anche al giardino interno dell’ospedale Maggiore.

Ricordiamo che l’intervento, disposto dal Dipartimento di Prevenzione, Igiene e Sanità pubblica di Asugi, è stato programmato dopo che martedì sera sono stati riscontrati due casi di Dengue. Come previsto dal Piano nazionale e regionale, il trattamento ha dovuto coprire un raggio di 200 metri dal luogo dove si sono manifestati i casi di contagio. L’ordinanza sindacale, individuando di conseguenza la zona, dispone anche alcuni accorgimenti che i residenti dovranno adottare per le prossime settimane. Come quello di «attenersi a quanto prescritto dagli addetti alla attività di rimozione dei focolai larvali, per evitare che gli stessi focolai abbiano a riformarsi». Bisogna evitare dunque qualsiasi raccolta d’acqua stagnante, e procedere, con uso di guanti lavabili o a perdere, alla pulizia di mobili, suppellettili e giochi per bambini lasciati all’esterno e che siano stati esposti al trattamento.

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