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Il Comune di Trieste premia Antilai Sandrini, giovane breakdancer cresciuta al Toti e arrivata a Parigi

TRIESTE L’amore per la danza unito alla conoscenza delle arti marziali hanno portato la giovane breakdancer Antilai Sandrini di 26 anni a partecipare ai Giochi della trentatreesima Olimpiade di Parigi nella break dance femminile, aprendo nuovi orizzonti dello sport.

Proprio in occasione della sua presenza alle Olimpiadi e in nome di tutti i successi raccolti negli anni come danzatrice di break dance – nata a Livorno ma cresciuta ad Aviano – le è stato conferito ieri un riconoscimento dal Comune di Trieste: una targa bronzea con inciso lo stemma di Trieste e una motivazione scritta da parte del sindaco Roberto Dipiazza che si è congratulato per «aver rappresentato l’Italia e la nostra regione in modo eccellente a livello internazionale» (foto di Massimo Silvano).

A consegnare il premio alla giovane talentuosa è stata la vicesindaco Serena Tonel, l’assessore alle Politiche dello sport Elisa Lodi e l’assessore alle Politiche dell’educazione Maurizio De Blasio.

«Sei un modello da seguire – ha sottolineato Lodi – per tutti i giovani che per mancanza di impegno o di valori abbandonano presto lo sport. Inoltre conoscere nuove attività sportive e poterle esplorare come la break dance è un valore aggiunto».

Già all’età di 13 anni Antilai Sandrini – B-girl Anti è il suo nome d’arte – inizia a muovere i primi passi nella disciplina della break dance, stimolata dal padre e ispirata soprattutto dalle movenze di Micheal Jackson che diventa un esempio folgorante. Grazie alla sua precedente esperienza nella ginnastica artistica, nel cheerleading e nelle arti marziali, Sandrini si applica con molta disciplina a questa “arte di strada”, fino a diventare oggi un’icona d’Italia tra i giovani ventenni.

«Sono molto grata per questo riconoscimento – dice Sandrini – per me è sempre bello tornare in patria e anche a Trieste, dove ho frequentato spesso il ricreatorio Toti e conosco molte B-girls e B-boys con cui ho ballato. È stato un onore per me partecipare alle Olimpiadi, ma resto sempre una ragazza che ama danzare per amore di questa bellissima disciplina». La passione sicuramente ha aperto la strada a Sandrini, ma anche l’impegno quotidiano degli allenamenti, sia la mattina che il pomeriggio, a dimostrazione di come la break dance non sia solo un ballo tra amici, ma richieda impegno e disciplina quotidiana tanto quanto un’altra attività sportiva. Ieri sera, poi, è stata l’ospite d’onore alla serata di chiusura del Festival del Polo Giovani al Toti di San Giusto, dove si è esibita con un suo numero di break dance.

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