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Visite saltate senza la disdetta in Lombardia, ora devono pagarle pure gli esenti

PAVIA. I pazienti che saltano visite ed esami senza disdirle pagheranno il ticket, anche se godono dell’esenzione (e in provincia sono almeno 10mila). Questa la novità introdotta dalla direzione Welfare regionale, che ha inviato una nota a tutti i direttori generali degli ospedali e alle Ats. «Al fine di sensibilizzare tutti gli assistiti sull'importanza del rispetto delle prenotazioni – si legge – e ridurre il fenomeno del cosiddetto no show, si invitano le aziende ad estendere le procedure già in essere anche nei confronti dei cittadini con esenzione che dovranno, quindi, corrispondere la quota ordinaria di partecipazione al costo delle prestazioni non usufruite, al pari degli assistiti non esenti», fatti salvi i casi di forza maggiore.

Il no show

Le nuove norme sono state introdotte da Regione, che ha recepito un decreto diventato legge a luglio del 2024, che estende il pagamento del ticket in caso di mancata presentazione anche agli assistiti che godono di esenzione. In provincia (la più vecchia di Lombardia) sono almeno diecimila: una cifra per difetto, basata sul numero di pazienti con disabilità totale e accompagnamento. Ma il dato potrebbe essere di molto superiore, se si contano quelli che non pagano il ticket per via del reddito, età, patologie croniche, disabilità parziali o condizione sociale.

La decisione regionale rientra nella più ampia strategia di contenimento dei tempi d’attesa, tallone d’Achille della sanità lombarda. L’intenzione è “sanzionare” chi non si presenta agli esami prenotati, di fatto togliendo il posto a un’altra persona: è il cosiddetto fenomeno del no show, che il lombardia “pesa” per il 10 per cento delle prestazioni. Così le misure già in vigore sono state estese anche ai pazienti con esenzione ticket, che sono la maggioranza in Lombardia secondo l’assessore al Welfare Guido Bertolaso.

«Non si tratta di una sanzione ma di un’assunzione di responsabilità – ha spiegato – ora possiamo utilizzare uno strumento dissuasivo che prevede il pagamento del ticket della prestazione non annullata anche per chi usufruisce di un’esenzione, la maggioranza dei pazienti. Il rispetto verso gli altri deve essere garantito: in caso non si possa fare la visita o l’esame devo provvedere ad annullare l’appuntamento di modo che qualcun altro possa usufruirne. Se invece non mi presento pago il ticket». Da tempo, la mancata presentazione agli esami senza disdetta è “punita” con il pagamento del ticket sanitario, che può arrivare fino a un massimo di 36 euro per ogni prescrizione di visita o esame da eseguire. In ogni caso, la nota prevede delle eccezioni per i pazienti che non disdicono le prestazioni per «casi di forza maggiore e impossibilità sopravvenuta»

Anche nel privato

Come spiega la nota regionale inviata agli ospedali, le nuove norme riguardano anche le prenotazioni fatte presso ospedali privati accreditati.

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