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A 22 anni lasciano tutto e scelgono Malga Polpazza per produrre formaggi biologici

CLAUZETTO. Malga Polpazza, in cima al monte Pala a Clauzetto, l’hanno scoperta per caso, in un’escursione con un gruppo di amici.

Vi hanno trascorso una notte in tenda, accampati sul prato sotto a un cielo stellato, terso come pochi, nella notte di Halloween 2022, e hanno visto l’alba arancione dipingere nitidamente sotto i loro occhi un panorama incantato, dai monti alle pianure, in cui si riusciva a scorgere persino il mare.

Quel giorno Simone Tamai di Fiume Veneto, subagente assicurativo e Giacomo Colombo di Pasiano, meccanico di biciclette, classe 2001 entrambi, ex compagni di classe all’istituto agrario di Spilimbergo, hanno deciso di lasciare alle spalle le loro vite precedenti e di costruire in questa oasi fatata una nuova attività imprenditoriale. Ce l’hanno fatta.

Il 24 maggio 2023 hanno aperto un’azienda agricola di prodotti biologici certificati, e a giugno hanno vinto con il loro progetto il concorso indetto dal Comune di Clauzetto per la gestione di malga e pascoli.

Claudio Sabbadin, pastore di Chions che portava le sue capre a pascolare a Campone, fra i noccioli, è stato il loro mentore. «Era una persona fantastica, un illuminato, con niente costruiva di tutto. Ci ha dato le sue capre e i capretti e ci ha portato con lui a Campone».

Proprio il pastore di Chions ha gestito Malga Polpazza dal 2009 al 2016. Con preziosi consigli hanno aiutato i ragazzi anche Andrea Zannier di Capramica a Pinzano e la professoressa di Zootecnia Angela Someda.

Dei 35 ettari di pascolo di un tempo sono rimasti 4. Il bosco ha invaso i prati. Giacomo sogna di ridare vita al comprensorio malghivo, ne coglie le potenzialità turistiche. «Si potrebbe stare su, nei pascoli, tutta la stagione».

Da quando hanno avviato l’attività, in cui hanno investito tutti i loro averi, Giacomo e Simone, che si sono trasferiti a Pradis, sono riusciti a concedersi solo poche ore di vacanza una sera a Lignano.

La loro giornata di lavoro inizia alle 6.30 del mattino per finire dopo il tramonto. Si sono divisi i compiti.

Simone gestisce le questioni burocratiche e si occupa degli animali: 200 pecore di razza sarda, circa 50 capre, 7 vacche e un toro. Le capre vengono munte in malga grazie al carro mungitura. Le pecore pascolano da Pradis a Clauzetto.

Giacomo invece produce i formaggi di pecora e capra. Lavora cento litri di latte crudo al giorno, il sapore cambia a seconda dei fiori e delle foglie brucati.

«Se pastorizzi hai un prodotto molto più standardizzato. Il nostro è unico, integrale». Ha imparato da zero. Ora i suoi formaggi sono molto apprezzati. La sua guida, nell’arte casearia, è stata Ignazio, allevatore di pecore sardo a Clauzetto.

I ragazzi hanno una stalla a Orton, che ha subito tre attacchi dai lupi quest’anno: sono state sbranate 13 pecore, nonostante i sei cani maremmani a fare la guardia. Hanno chiesto gli indennizzi. «Noi vorremmo nuove pecore, non i soldi». Per proteggere il gregge i due ragazzi hanno innalzato una rete elettrificata.

Non hanno mai rimpianto la loro scelta. I ragazzi, soci Coldiretti, sono una fucina di idee imprenditoriali. Immaginano in mezzo ai faggeti, seminati nei primi del Novecento, di realizzare delle starbox, casette in legno attraverso le quali vedere le stelle.

Il prossimo obiettivo, però, è aprire un agriturismo in malga, in cui servire carne allo spiedo, gnocchi di ricotta, formaggi, tutto di loro produzione. Il Comune sta facendo i lavori per realizzare i servizi igienici, il riscaldamento a gas, una piccola sala casearia.

Nell’attesa, da sabato 7 settembre i prodotti di Malga Polpazza, si trovano al negozio di Campagnamica di Coldiretti, in via Roma a Pordenone.

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