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Il cartello “fermate le armi”, cori e bandiere della pace. L’Ucraina infiamma il dibattito con il ministro della Difesa Crosetto alla festa del Fatto

Bandiere della pace, fischi e mugugni del pubblico, striscioni con lo slogan “Fermate le armi“. Così come già avvenuto durante l’intervento dello scorso anno, il ministro della Difesa Guido Crosetto è stato accolto con un flash mob da una parte del pubblico durante il suo intervento dal palco della Festa per i 15 anni del Fatto Quotidiano. “Anche lo scorso anno ci fu un dibattito, ero già temprato”, ha replicato sarcastico il ministro.

Intervistato da Antonio Padellaro e Peter Gomez, Crosetto si è confrontato a distanza con i lettori del Fatto Quotidiano. Soprattutto con chi, fin dall’inizio dell’intervista, ha esposto diverse bandiere della pace e rumoreggiato di fronte ai passaggi sul tema della guerra in Ucraina, a Gaza e degli armamenti. “Spero che il prossimo anno potremmo stare a svolgere, in Italia, un momento molto importante, cioè quello per la ripartenza della ricostruzione in Ucraina. Spero che il prossimo anno si possa parlare di pace e ricostruzione”, ha rivendicato il ministro della Difesa. Parole che non gli hanno però risparmiato brusii e contestazioni, tanto che è dovuto intervenire lo stesso Antonio Padellaro quando dal pubblico c’è chi ha usato toni e parole forti contro Crosetto.

Al termine dell’intervista, poi, è partito il coro “Pace, pace”, mentre dal pubblico venivano sventolate le bandiere arcobaleno.

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