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Roulotte esplosa nel campeggio, due le piste: pressione della bombola o innesco esterno

L’esplosione della roulotte avvenuta venerdì 6 settembre mattina al camping Alleghe di Masarè di Rocca Pietore, che ha coinvolto tre persone, lascia aperte due ipotesi.

In questa fase delle indagini, infatti, l’aspetto più complesso per i tecnici dei vigili del fuoco è capire da dove è partito l’innesco che ha portato all’esplosione della bombola.

E quindi: è stata la bombola presente nella roulotte la sede del principio di incendio oppure è stata coinvolta solo in un secondo momento? Essendo un contenitore sotto pressione, che può esplodere per la pressione eccessiva oppure per coinvolgimento in un incendio, è questo il quesito da risolvere per permettere agli inquirenti di dare una direzione precisa alle indagini.

Saranno fondamentali, quindi, le prossime ore per capire se si tratta di un incidente dell’autoveicolo oppure se coinvolge direttamente il campeggio, nel caso in qui l’innesco fosse stato originato all’esterno della roulotte.

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L’incidente al vaglio

La deflagrazione ha distrutto la casetta mobile e le auto degli altri campeggiatori che si trovavano nelle piazzole a fianco. Subito sono scattati i soccorsi, capitanati dai gestori del campeggio. Sul posto in pochi minuti sono arrivati anche i vigili del fuoco di Agordo e volontari di Caprile, che hanno dato una mano ai sanitari giunti sul posto con l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomiti a supporto delle ambulanze di Agordo ed Alleghe.

Sul posto, nel frattempo, proseguivano le operazione di messa in sicurezza dell’area, vista la presenza di altri oggetti infiammabili: alla fine sono state sei le bombole del gas recuperate e allontanate dall’area interessata dallo scoppio.

Sotto la lente di ingrandimento sono finiti i contenitori che alimentano le cucine da campeggio, ma tra le ipotesi non viene scartata neanche l’eventualità legata al mal funzionamento del frigorifero, che era stato oggetto di manutenzione il pomeriggio precedente.

L’area dell’incidente è stata delimitata, ma non sarebbero intervenuti sequestri della magistratura. Ai danni patiti dalla famiglia, bisogna aggiungere quelli ingenti al campeggio e alle auto e alle roulotte dei vicini di piazzola. Solo nelle prossime ore potrà essere fatta una stima precisa.

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Come stanno i feriti

A rimanere sotto la catasta di macerie era stata Marisa Bertan, padovana di 67 anni, portata in codice 3 all’ospedale di Treviso in elicottero. La donna, ricoverata in ambiente chirurgico, stabile e vigile, è in prognosi riservata. Non sarebbe in condizioni gravi, tali da metterne in pericolo la vita.

La figlia Denise, portata in ambulanza all’ospedale di Agordo, aveva evidenziato traumi di media gravità. Il marito Claudio Barban, anche lui medicato ad Agordo, non aveva riportato gravi traumi. Nel momento dello scoppio, infatti, si trovava nella toilette del campeggio, uno stabile in muratura che non ha riportato lesioni.

Resta quindi da capire quali saranno i risultati dei rilievi svolti dagli inquirenti. —

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