La sferzata di Draghi alla Ue piace a FdI. Foti: “Ha espresso molte delle tesi che sosteniamo”
“L’unico modo per diventare più produttiva per l’Europa è cambiare radicalmente”. E‘ positivo il giudizio del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti sul documento presentato ieri da Mario Draghi a Bruxelles. Foti, in una intervista al “Foglio”, fa notare come molti degli argomenti utilizzati dall’ex premier e governatore della Bce siano gli stessi utilizzati da Fratelli d’Italia nella campagna elettorale per le Europee.
Draghi e il giudizio di Fdi. Foti promuove le proposte
“Le proposte di Draghi rappresentano una svolta importante ed epocale. La seconda considerazione è che di illusioni l’Europa non può vivere. Ecco perché è necessario affrontare con pragmatismo il tema dell’energia e della denatalità, mentre si delinea un quadro che suggerisce politiche diverse anche nel campo del welfare -spiega Foti-. Il realismo è la strada maestra da seguire se non si vuole cadere nell’approccio della Città del sole, che si addice alla filosofia ma non all’attività produttiva”, spiega Foti.
“Possiamo senz’altro dire che una parte delle tesi di Draghi hanno ricalcato le nostre. Se le sosterremo? Di certo dobbiamo capire come verranno declinate da un punto di vista pratico. Ci auguriamo però che la prossima Commissione possa trarne un utile giovamento. Il problema – conclude Foti – non è ammainare bandiere ideologiche, ma capire se vogliamo davvero un’Europa che torna a crescere o che invece si chiude su se stessa, diventando una specie di giardinetto per una popolazione sempre più anziana”.
Procaccini ammonisce sui rischi del Green Deal
“Draghi mette in fila in un unico documento le ragioni del vulnus di competitività dell’Unione, l’incapacità di individuare un obiettivo e di escogitare gli strumenti per raggiungerlo. Al contrario l’Ue si è posta obiettivi nobili ma in modo ideologico. Obiettivi che si sono rivelati incompatibili con la necessità di competere con Stati Uniti e Cina: la catena di approvvigionamento energetico si è allungata, la dipendenza è aumentata. Draghi è diplomatico, ma quel che resta è l’abusato motto: gli americani innovano, i cinesi copiano e gli europei regolamentano”, è invece il parere dell’europarlamentare di FdI Nicola Procaccini, copresidente del gruppo Ecr al Parlamento europeo, intervistato dal Corriere della sera sul rapporto dell’ex premier Mario Draghi. Tra gli obiettivi ideologici secondo Procaccini ci sono “sicuramente” anche quelli del green deal, benché la necessità della transizione ecologica sia stata sottolineata anche da Draghi: “Ma certo, Draghi è particolarmente polite , come dicono gli inglesi. Ma è evidente che il green deal è stato un problema. Se sovraccarichi lo sviluppo di regole e di limiti, poi paghi pegno“. Procaccini sottolinea: “Noi vogliamo da sempre più Europa su poche cose che contano, meno Europa sul resto. Il mercato comune è il più formidabile asset dell’Ue. Va tutelato e difeso dal dumping della Cina. Anche la spesa militare comune l’abbiamo sempre sostenuta. Sulle spiagge, su come la gente cucina, invece, l’Europa dovrebbe rinunciare a invadere le competenze nazionali. Il mantra di noi conservatori è fare meno e fare meglio”. Sulle criticità del rapporto, l’europarlamentare di FdI sottolinea: “Draghi sostiene che dovrebbe essere abolito il diritto di veto. E invece in una confederazione di nazioni, l’unanimità è necessaria soprattutto su grandi temi. Altrimenti l’Europa diventa un superstato che spoglia le nazioni della loro sovranità”.
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