La previsione di Ambesi: “Sinner può ampliare il vantaggio nel ranking, calendario favorevole”
Jannik Sinner ha trionfato agli US Open: sconfitto nell’atto conclusivo dell’ultimo torneo stagionale del Grand Slam il padrone di casa statunitense Taylor Fritz. Il successo dell’azzurro è stato analizzato nel nuovo appuntamento quotidiano sul canale YouTube di OA Sport con TennisMania Speciale US Open, nel quale è stato ospite Massimiliano Ambesi, giornalista di Eurosport.
L’analisi della finale tra Sinner e Fritz: “Credo non sia stata neanche la partita più difficile di questi US Open per lui, abbiamo parlato a lungo delle categorie, che chiaramente esistono nel tennis come in tutti gli sport: Sinner in questo torneo perde un set nel primo match, ma ci sta quando rompi il ghiaccio, e poi ne perdo un altro con Medvedev che, se ne facciamo un discorso di categorie, se non è lì con i primi tre è subito dietro. Poi si è vista la differenza con buonissimi giocatori, quali Paul, Fritz, ma che non sono a livello di Sinner e contro questi è un po’ come giocare a specchio, perché insomma le caratteristiche di Fritz non sono così diverse da quelle di Sinner, però alla fine Sinner è migliore praticamente in tutto, e anche sul servizio questa differenza ormai non c’è più“.
Il bilancio complessivo degli US Open dell’azzurro: “Viene fuori un torneo, forse, vinto ancora più facilmente, anzi senza forse, rispetto agli Australian Open. Nonostante tutto quello che è successo negli ultimi mesi, i problemi, le provocazioni e tante situazioni difficili da affrontare, a Melbourne perde tre set, comunque in finale si trova sotto di due, qui ne perde due ed in finale ogni volta che c’è bisogno di dare gas, lui fa la differenza, e la fotografia è chiaramente il set decisivo. Nel terzo set da 5-3 e servizio per Fritz, che può chiuderla, finisce 7-5 e tutti a casa, per cui una dimostrazione di superiorità. Non vorrei ribadire quello che è scontato per tutti, ma Sinner al top gioca contro Alcaraz, forse Djokovic, e qui ci fermiamo“.
I numeri di Sinner negli ultimi dodici mesi: “Nei 365 giorni credo che sia a 75 vittorie e 7 sconfitte, si spiegano anche così gli 11000 e più punti che ha raccolto, poi sarebbero stati più di 11.500 senza i 400 di Indian Wells sottratti. E’ vero che c’è gente che si è spinta molto più in là nella storia, è vero che c’è stato anche qualche cambiamento strada facendo nell’assegnazione dei punti, ma nulla di eccezionale se ragioniamo sugli ultimi anni. Adesso vediamo cosa succede da qui alle Finali di Torino, da quello che ho capito non va a Vienna, sempre che venga confermato il percorso che è stato illustrato, quindi giocherebbe Pechino, che è un 500, Shanghai, che è un 1000, e poi Parigi-Bercy, 1000. Lui lo scorso anno tra Shanghai e Parigi-Bercy raccoglie veramente le briciole, però ha mille punti da difendere sommando Pechino e Vienna, oltre a quelli conquistati in occasione delle Finali di Torino“.
Dove può arrivare l’italiano fino a fine stagione: “E’ scontato che chiuda l’anno sopra i 10000 punti, ed è cosa non per tutti, ci sono buone probabilità che possa chiudere molto più in alto, con un vantaggio rilevante, perché adesso ci sono più di 4000 punti di margine su Zverev, se guardi la Race sono poco meno di 3000, ed io credo che quella forbice si possa anche ampliare, nel senso che il calendario avvantaggia Sinner da qui alla fine dell’anno, questa è la realtà. Si giocherà praticamente solo sul cemento, prevalentemente outdoor, e Sinner ha margine sia sul cemento outdoor che sul tappeto indoor, per cui io penso che ci siano le possibilità di assistere ad un finale di stagione trionfale, come tra l’altro è stato anche quello precedente“.
Sinner può ripetere quanto fatto alla fine del 2023: “Da Pechino in avanti ha perso due partite, una con Shelton a Shanghai, in una situazione un po’ particolare, poi la finale con Djokovic a Torino, dopo averlo battuto nel girone, quindi io credo che si possa ripetere lo stesso scenario, ed a quel punto attenzione al numero di punti che Sinner avrà. Tanti dicono che i punti non contano niente ma conta a vincere gli Slam, però qui ci sono i punti e ci sono gli Slam, poi secondo me avere tanti punti deriva anche dal fatto di aver ottenuto grandi risultati negli Slam. Lui porta a casa 23 vittorie in questa stagione, andate a vedere chi ha fatto meglio, uno è Lendl, un altro è Wilander, e poi i tre soliti noti“.