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Luna Rossa, la suggestione Ruggero Tita è affascinante ma non praticabile

Tra la Final Preliminary Regatta ed il doppio round robin della Louis Vuitton Cup, Luna Rossa Prada Pirelli ha affrontato complessivamente 17 regate ufficiali a Barcellona. Lo skipper Max Sirena si è sempre affidato alla coppia di timonieri composta da James Spithill e Francesco Bruni, già protagonista dell’ultima campagna di Coppa America in Nuova Zelanda nel 2021.

In realtà hanno disputato tutte le regate anche i trimmer Umberto Molineris e Andrea Tesei, mentre c’è stata un po’ di rotazione tra i ciclisti soprattutto nelle giornate in cui erano previsti due impegni ravvicinati. Una strategia ben precisa da parte del team director di Luna Rossa, che ha deciso di puntare tutto sull’esperienza e sull’alchimia di un equipaggio ormai affiatato che ha alle spalle una lunga preparazione nelle acque catalane con l’AC75.

Ricordiamo che nel roster allargato del sodalizio italiano figura anche il nome di Ruggero Tita, fenomeno globale della vela olimpica con un palmares a dir poco leggendario nella classe Nacra 17 (in coppia con Caterina Banti). Il trentino rappresenta un’alternativa di lusso ai timonieri titolari, ma a meno di clamorosi colpi di scena non verrà schierato a bordo di Luna Rossa nel prosieguo della Challenger Selection Series.

Luna Rossa ridimensionata dopo la grande illusione. Ma la strada è lunga e l’esempio del 2021…

Negli ultimi mesi Tita non ha partecipato allo sviluppo della barca, essendo impegnato nel percorso di avvicinamento ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 con il Nacra 17, inoltre ha poca esperienza di match race (pur avendo dimostrato qualità importanti insieme a Marco Gradoni nelle regate preliminari di Jeddah a fine 2023) e buttarlo nella mischia in piena Coppa America sarebbe un grande azzardo.

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