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Muore tre giorni dopo la caduta dal tetto: il lattoniere Pais non ce l’ha fatta

Muore a tre giorni dalla caduta dal tetto. Felice Pais non ce l’ha fatta: il decesso del 51enne lattoniere di Auronzo è stato dichiarato ieri pomeriggio verso le 17. L’uomo era ricoverato nella Rianimazione dell’ospedale San Martino di Belluno in gravissime condizioni, dopo che venerdì scorso era precipitato per una decina di metri in un cantiere di via Venezia. Un politrauma molto serio.

Erano le 9.30 quando si era verificato l’infortunio sul lavoro. Ormai da una settimana l’impresa stava impiegando i suoi dipendenti nella ristrutturazione di un’abitazione privata: il personale stava rifacendo il tetto. Un cantiere allestito in sicurezza: la copertura era stata recintata dal classico parapetto e da quanto necessario per garantire l’incolumità dei lavoratori. Al momento della caduta c’erano il titolare e quattro dipendenti. Secondo la prima ricostruzione dello Spisal di Belluno, che ha portato avanti gli accertamenti, il letale infortunio è stato la diretta conseguenza di un cedimento. Improvvisamente una delle tavole della vecchia struttura ha ceduto sotto il peso del lavoratore, che si è sbilanciato ed è scivolato verso l’esterno fino a precipitare dopo aver sfondato una recinzione che non è riuscita a frenare la sua caduta.

L’allarme è stato lanciato immediatamente e, sul posto, sono arrivati sia l’ambulanza che l’elicottero del Suem 118. I sanitari hanno dovuto rianimare l’infortunato, che è stato anche intubato per le difficoltà di respirazione prima di essere stato trasferito dall’eliambulanza Falco al San Martino. Qui i medici si sono riservati la prognosi: il paziente era gravissimo.

Nel cantiere sono arrivati anche i tecnici del Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro, lo Spisal, coordinati dal dirigente Gianfranco Albertin. Sotto esame le misure di sicurezza adottate nel cantiere sopraelevato, quelle necessarie proprio a evitare cadute dall’alto degli addetti e gli indispensabili corsi sulla sicurezza da frequentare. L’impresa opera a norma e anche il personale è in regola. Un evento imprevisto il fatto che saltasse una delle antiche tavole, ad ogni modo si sta ricostruendo con la massima precisione la dinamica. Non sono stati disposti sequestri dalla magistratura che pure ha aperto un fascicolo. L’imputazione di lesioni colpose è diventata quella di omicidio colposo. Gli indagati saranno il titolare, il responsabile della sicurezza e il committente dei lavori. —

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