Coppa Davis 2024, inizia l’avventura dell’Italia: c’è il Brasile di capitan Oncins, dall’incubo Maceiò a Bologna
Per il terzo anno di fila l’Italia ospita uno dei quattro gironi di qualificazione alla fase finale delle Finals di Coppa Davis. Nel 2024, la difesa dell’Insalatiera comincia dal Brasile. La selezione verdeoro è solo in apparenza la meno quotata del lotto, perché nasconde qualche insidia che è sempre bene tenere presente.
Le scelte di Jaime Oncins, che fu protagonista attivo nell’incredibile quarto di Maceiò 1992 (uno dei peggiori incubi della Davis che fu per l’Italia), ruoteranno indubbiamente tutte attorno a Joao Fonseca e Thiago Monteiro, evidentemente i due singolaristi designati. Fonseca, grande talento del tennis non solo brasiliano, ma internazionale, ha ancora tutto da dimostrare nonostante alcune buone performance, e questa è per lui una buona occasione di riuscirci. Per contro, il numero 1 del Paese in questa fattispecie è Monteiro, che però non arriva da un grande periodo (e vale lo stesso per Felipe Meligeni Alves, che potrebbe entrare in corsa al posto di uno dei due). Le maggiori speranze Oncins le punta su Fonseca per portare al doppio decisivo gli azzurri, nel qual caso tra Bolelli e Vavassori e Rafael Matos e Marcelo Melo sarebbe una bella lotta, con gli azzurri comunque favoriti un po’ più che leggermente.
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Capitolo Italia: Filippo Volandri, nelle ultime ore, avrebbe sciolto le riserve in maniera definitiva. Per questa prima volta, accanto a Matteo Berrettini che si presenta da vero e proprio numero 2 di lusso (e sfiderà Fonseca), è destinato ad esserci Matteo Arnaldi. Il ligure, dopo aver dato buonissimi segnali di ritorno ai livelli del 2023 nelle ultime settimane, è pronto per giocarsela con Monteiro, mentre per Flavio Cobolli il tempo dell’esordio in Davis deve aspettare. Ma, in fondo, l’abbondanza che ha Volandri ad oggi è qualcosa di notevole, perché si parla del fatto che, là dove non ci siano il numero 1 e il numero 2, si trovano il 3 e il 4 a un solo posto di distanza e Berrettini che vale molto più del 43 attuale. E, come detto, ci sono Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che hanno la garanzia di partire favoriti con tutti in questa sede. Certo, sempre di un margine ristretto perché spesso si tratta di coppie non lontane o d’esperienza, ma sempre favoriti.
Senz’altro nulla sembra lasciar presagire un nuovo debutto con colpo al contrario, quello che accadde l’anno scorso quando i due Lorenzo, Sonego e Musetti, furono sorpresi da Alexis Galarneau e Gabriel Diallo, con il doppio che completò poi l’opera. Servì in quel caso salvarsi contro il Cile, e poi si passò comunque col primo posto nel raggruppamento. Stavolta l’Italia arriva conscia di essere favorita, ben sapendo che molto può succedere, ma senz’altro con nessun valore scontato dato ai confronti. E con una squadra che sa esprimersi decisamente bene sul veloce, come dimostrato da Arnaldi e Cobolli negli ultimi tempi e da Berrettini lungo tutta la sua carriera.