De Nova, invito al viaggio con “Carte mute”: l’attore rivelazione sabato al Broletto
Che ci facciamo qui? Da dove veniamo? Dove siamo diretti? È a queste domande che, con ironia e ma anche profondità, risponde “Carte mute”, lo spettacolo teatrale scritto e interpretato da Pietro De Nova e Maurizio Zucchi che sabato sera alle 21 sarà sul palcoscenico del Broletto di Pavia nell’ambito del Ticinum Festival 2024.
Si tratta, dopo il fortunato esordio con “80 centesimi” (presentato lo scorso anno nella medesima location), del secondo lavoro de Il Milione, la compagnia teatrale che i due amici e colleghi hanno fondato nel 2022.
“Carte Mute” è un lavoro nato da più passioni comuni tra De Nova e Zucchi, a partire da quella per il viaggio e l’esplorazione. Al centro si sarà un mercato (d’ispirazione catanese), che qui diventa soprattutto un luogo simbolico che sottolinea l’importanza delle bancarelle come mezzo – tra profumi, sapori e colori – per fa arrivare il mondo in una città. Per farci raccontare meglio questo spettacolo – incentrato anche sullo spaesamento, sulla difficoltà di trovare un luogo da chiamare casa, sul perdersi e ritrovarsi – abbiamo intervistato l’attore pavese Pietro De Nova, volto noto del piccolo schermo (grazie alla sua prova nella serie tv di Sky “Call My Agent Italia 2” ha ottenuto un ottimo quarto posto nella classifica votata dal pubblico per il premio “Ciak” alla Miglior Performance Maschile Under 30) che vedremo presto al cinema, al fianco di Toni Servillo, ne “L’Abbaglio”, il nuovo film di Roberto Andò ambientato nel periodo del Risorgimento che lo vede nel ruolo di un garibaldino pavese.
Da “80 centesimi” a “Carte mute”. Che significato ha per te questo ritorno al Broletto per il Ticinum Festival? Cosa significa per te recitare a Pavia, a pochi metri da casa tua?
«Significa rivedere tanti volti a cui voglio bene e condividere con loro una storia a noi cara. Maurizio e io non vediamo l’ora di tornare a casa, con uno spettacolo che a Pavia non è ancora passato. Per di più, il Broletto è uno scenario magico, ideale per la storia di mercanti che raccontiamo».
Qual è secondo te l’aspetto più bello di questo spettacolo? Qual è il suo messaggio?
«“Carte mute” è un invito al viaggio. Quel tipo di viaggio che si fa con le persone che si amano, in posti che non si conoscono. È un sentiero non battuto in cui perdersi e ritrovarsi, alla fine, diversi. È un inno all’amicizia che dura anche nei percorsi più faticosi».
Questo 2024 è stato ricco di soddisfazioni per te, hai avuto anche un ottimo riconoscimento nel concorso indetto da Ciak. Che sensazioni provi? Quanto conta per un giovane attore come te l’apprezzamento del pubblico?
«La finale ai Ciak mi ha lasciato molto sorpreso. Non mi aspettavo di arrivare così avanti con tutti gli ottimi professionisti concorrenti. Del resto, i premi servono a dare la conferma di un buon lavoro. Sono contento che tanti abbiano apprezzato Evaristo Loi (il personaggio di Call my Agent, ndr)».
Dopo “Call my agent 2” hai preso parte al nuovo film di Roberto Andò “L’abbaglio”. Che esperienza è stata?
«Intensa. Bella. Ho provato il brivido di partecipare alla rievocazione di una delle pagine più belle della storia d’Italia».
Qual è, a livello umano e professionale, la lezione più grande che hai imparato quest’anno?
«Che nessuno si salva da solo. Tema del nostro prossimo spettacolo».
Quanto il teatro continua ad essere fondamentale per la tua espressione artistica? Quanto la formazione teatrale è importante per fare strada nel cinema?
«Fare teatro è un’ottima palestra per capire le dinamiche e le relazioni sottese a una sceneggiatura. Aiuta a entrare più in profondità con le ragioni che spingono certi ruoli ad agire in un certo modo. Vero, a teatro non esiste il montaggio del cinema. O meglio, lo fa lo sguardo dello spettatore. Però il teatro accade, qui e subito e questa per me è una forma di grande libertà e adrenalina».
In quali prossimi progetti sarai coinvolto tra set e palcoscenico?
«“Canto continuo” sarà il prossimo progetto della compagnia il Milione che vedrà coinvolti i 40 coristi del Coro CAI di Sondrio in uno spettacolo tra canti e racconti. Le riprese di “Call my agent 3” a partire dall’anno prossimo. E in cantiere anche uno spettacolo parzialmente ispirato alla figura di Pasolini».