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Abano, la denuncia di un padre: «Rubata la bicicletta a mio figlio disabile»

Ragazzo disabile va a fare una commissione per la sua amata nonna di 88 anni e quando esce non trova più la sua bicicletta.

È accaduto mercoledì 11 settembre, all’ingresso principale del centro commerciale Ca’ Grande di Abano. Vittima del furto è Matteo Varroto, un 27enne residente a Giarre.

A denunciare l’accaduto è il padre Mauro che ancora non può credere a quanto accaduto al figlio. «Matteo è un ragazzo che ha o meglio aveva come unico mezzo di trasporto solo la sua bici», racconta il papà. «Dico aveva perché mentre faceva una commissione per la nonna al supermercato Ca’ Grande gli hanno rubato anche quella. Matteo non può avere la patente neanche per un motorino e confida per andare al lavoro a Montegrotto Terme solo nella sua bici. Matteo è stato seguito e quindi chi ha fatto questo gesto ignobile ha anche visto le difficoltà che ha e questo mi rende ancora più triste e smarrito».

«Non so se questo atto sia stato dettato dalla disperazione, ma di certo quando si ruba ai poveri, agli indifesi e a chi è stato meno fortunato di noi nella vita non si può essere chiamati uomini...»

Mauro ricostruisce il pomeriggio del figlio per dare alcuni indizi a qualche possibile testimone. «Matteo verso le 17 era passato alla Cooperativa Nuova Idea che ha una succursale a lato del Ca’ Grande e da lì si è spostato nel supermercato», spiega. «Abbiamo fatto la denuncia ai Carabinieri di Abano e speriamo le telecamere del centro commerciale abbiano registrato quanto accaduto. Anche se così fosse di certo le speranze di ritrovare la bicicletta sono molto poche».

Un mezzo di trasporto prezioso sia dal punto di vista pratico, che affettivo per il giovane.

«Mio figlio lavora all’Hotel Relilax Miramonti di Montegrotto Terme, in guardaroba», spiega ancora papà Mauro. «L’aveva parcheggiata sul portabici all’ingresso principale. Era una bici a pedalata assistita che ha un valore di circa 1.500-2 mila euro. Pensate che è un mezzo che lui con tanta fatica aveva comperato con i suoi risparmi. Ci aveva sempre tenuto a comprarla con i suoi soldi. A lui bastava, anche se era usata. Aveva saputo accontentarsi e ne era innamorato».

Maurizio Tentori, presidente del comitato Abano dice No, interviene con durezza sulla vicenda.

«Purtroppo stiamo parlando di una zona che negli ultimi anni abbiamo, come comitato, più volte segnalato come delicata, in quanto frequentata da bande di ragazzini poco raccomandabili», osserva.

«Ricordiamo tutti i minorenni che dovevano nascondere le proprie bici all’interno dei negozi per non farsele sottrarre. Accanto c’è anche il parco Chico Mendez, che è tornato ad essere frequentato da queste bande. Dopo un periodo tranquillo riecco quindi i problemi del passato. Bisogna tornare ad alzare l’asticella dell’attenzione».

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