Porto Vecchio di Trieste, centrosinistra all’attacco sul progetto di Costim
Il giorno dopo la presentazione alla stampa della proposta di project financing per la riqualificazione del Porto Vecchio si accende la polemica politica. La cornice della bagarre è offerta dalla convocazione di una doppia Commissione comunale per l’illustrazione da parte dell’assessore alle Politiche finanziarie Everest Bertoli della proposta di deliberazione sul tema.
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La convocazione
L’attacco da parte delle opposizioni alla maggioranza ha a che fare proprio con la ratio della convocazione, il cui fine era solo quello di esporre i caratteri della proposta del project financing avanzata da Costim assieme a Elmet srl e Impres Percassi spa. «Questa è solo una prima convocazione – ha premesso il presidente della terza commissione Massimo Codarin (FdI) – e ha quale scopo solamente l’illustrazione della proposta di deliberazione. Il dibattito lo svilupperemo in successive convocazioni».
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La premessa non è andata giù all’opposizione che, tramite Alberto Pasino (Pf), ha chiesto un rinvio ad altra data, «perché molti consiglieri non hanno ancora letto la delibera». Sempre Pasino ha chiesto quantomeno di mettere ai voti la proposta di rinvio, bocciata dai due presidenti Codarin e Gabriele Cinquepalmi (FdI).
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Il dibattito acceso
Dopo una quarantina di minuti di accese discussioni sul tema rinvio, Bertoli ha iniziato la sua illustrazione, non prima di aver dato conferma della sua disponibilità a confrontarsi con tutti. Terminata la sua esposizione è iniziato il dibattito e sono ripartiti gli strali del centrosinistra.
«Le norme votate dal centrodestra nella scorsa consiliatura stabiliscono che in Porto Vecchio la funzione residenziale debba essere “prevalente” rispetto a qualsiasi altra – questa l’obiezione di Riccardo Laterza (At) – e ne fissa un tetto altissimo, pari al 70% dei volumi. Su queste basi si profila un’operazione di vera e propria speculazione immobiliare con il rischio di ridurre l’area a una versione gigantesca di Porto Piccolo o Porto San Rocco».
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Sempre sul tema residenziale, il capogruppo Pd Giovanni Barbo ha chiesto «se esistono altri casi, a livello nazionale, di opere a destinazione prevalentemente privata come quelle proposte nel progetto Costim, che siano state gestite con lo strumento del project financing, ideato invece per realizzare infrastrutture pubbliche».
I rendering senza ovovia
La collega dem Rosanna Pucci, invece, ha chiesto delucidazioni sui rendering del futuro Porto Vivo visti nella conferenza stampa e privi del disegno dell’ovovia. Sempre Pucci ha poi chiesto una «previsione riguardo ai numeri minimi di occupazione dell’area, in modo da evitare criticità di sostenibilità economica e funzionamento».
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Alessandra Richetti (M5s) ha posto nuovamente l’accento sui modi in cui il progetto del futuro Porto Vecchio è stato presentato. «L’amministrazione comunale ha presentato il project alla stampa prima ancora che i consiglieri comunali, in particolare quelli di opposizione, avessero accesso alla documentazione completa».
Infine sulla presentazione di giovedì è intervenuta anche l’associazione Italia Nostra, secondo la quale «la proposta di partenariato pubblico-privato rappresenta un elemento da valutare con attenzione, senza pregiudizi di natura politica, ma attraverso un rigoroso esame della documentazione che verrà messa a disposizione dei portatori di interesse».
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