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Martedì torna la Champions League: un format assurdo per giocare sempre fino a luglio

Martedì torna la Champions League, con sempre più partite e sempre più soldi da distribuire. Un nuovo format voluto dal presidente Uefa Ceferin e che vedrà ben cinque italiane protagoniste, in virtù della posizione assunta nel ranking europeo la scorsa stagione. Ma è tutto cambiato e i tifosi sembrano disorientati.

Ecco la nuova Champions

36 squadre, invece di 32. Non più gli otto gironi che qualificavano le prime due agli ottavi di finale ma otto partite, quattro in casa e quattro in trasferta, per ognuna delle protagoniste. Cinque le italiane impegnate: Inter, Milan, Juventus, Atalanta e il Bologna, che ritorna nella vecchia coppa dei campioni dopo sessant’anni.

Si giocherà la prima fase fino a gennaio. Alla fine del girone unico le prime otto saranno qualificate agli ottavi di finale, mentre quelle dalla nona alla ventiquattresima posizione disputeranno i play off, con gare di andata e ritorno, per decidere le altre otto. Le rimanenti 12 saranno eliminate e non finiranno in Europa League (forse l’unica cosa saggia prevista).  Per il resto, una follia.

Le follie di Ceferin

Con questa formula chi arriverà ventiquattresimo potrà facilmente eliminare, ai play off, chi è arrivato nono, (magari per la differenza reti). Con un’aggiunta non indifferente: per qualificarsi agli ottavi bisognerà giocare almeno otto partite che diventeranno dieci per quelle classificate dal nono posto in poi. In pratica si giocherà sempre. Un aspetto non trascurabile per le squadre (per l’Italia ci sono Inter e Juventus) che poi a giugno dovranno giocare il mondiale per club. E tutto questo aumenterà verosimilmente infortuni e guai muscolari. In sostanza la stagione finirà a luglio.

I soldi previsti

La Uefa stima che nella stagione 2024/25 l’incasso complessivo di Champions, Europa League e Conference sarà di 4,4 miliardi di euro, contro i 3,5 delle edizioni scorse, quindi più soldi per chi partecipa ma fino a un certo punto. La vittoria singola darà, infatti, 2,1 milioni di euro a differenza dei 2,8 milioni delle passate stagioni. Chi ci guadagnerà sarà sicuramente l’Uefa, che si prenderà 230 milioni a fronte dei 190 che prendeva negli anni scorsi. Si parte il 17 settembre. Con l’Italia che cerca una vittoria dal 2010, quando l’Inter alzò il trofeo a Madrid.

 

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