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Castelnuovo Nigra, aperitivo in piazza se il bar è chiuso: «Qui resistiamo con la socialità»

CASTELNUOVO NIGRA

«La ricetta per mantenere in vita i piccoli Comuni di montagna è la socialità»: lo confermano gli abitanti di Castelnuovo Nigra, che hanno ovviato alla chiusura per ferie del bar del paese, punto di riferimento e ritrovo della compagnia, organizzando loro stessi una settimana di aperitivi in piazza.

Il debutto di questa iniziativa è avvenuto venerdì 13 settembre, nella piazza centrale, di fronte al bar Morgana dove residenti, amici dei dintorni, associazioni e anche il parroco don Angelo Rapuano sono soliti ritrovarsi per un saluto, un caffè e un momento in compagnia. Ad aver avuto l’idea del momento conviviale, per non perdere il senso di comunità e il gusto delle tradizioni che si tramandano di giorno in giorno, sono stati gli Amici della montagna, associazione guidata da Marco Rolando. A dare loro sostegno venerdì erano presenti anche Spi Cgil Lega 33 e Cgil con la presenza di Elio Lucco Castello, Maria Teresa Rosa, Angelica Liotine e Alfredo Ghella.

«Qui siamo tutti amici di lunga data - racconta Marco Rolando, che guida l’associazione - e abbiamo la bella abitudine di ritrovarci per l’aperitivo intorno alle 11.30. È un’usanza che dura da anni, a volte siamo soltanto 4 o 5, altre siamo 10 o 15, molti del paese e altrettanti che arrivano dai paesi limitrofi. Il nostro punto di ritrovo classico è il bar Morgana, situato sulla piazza e con la vista sulle nostre belle montagne. Ora, però, il bar è chiuso per ferie una settimana e ci siamo attrezzati per mantenere vivo il paese e la tradizione della nostra compagnia. Fondamentale è stato il ruolo di Gianni Bertotti, che ha subito pensato ad un’alternativa organizzando il consueto aperitivo sul bancale della sua Apecar. Così il piacere di condividere i momenti quotidiani prosegue, in attesa che il bar riapra. Questo luogo, infatti, è il collante della comunità: mantiene vivo il paese e allo stesso tempo noi sosteniamo chi ha scelto di aprire un’attività in un piccolo Comune di montagna».

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Il sindacato, che ha partecipato per amicizia e stima, racconta il suo ruolo in questa iniziativa: «Il nostro intento è quello di creare sempre più coesione con le altre associazioni del territorio - spiegano Lucco Castello, Rosa e Liotine -. Dobbiamo essere al loro fianco, soprattutto quando si tratta di iniziative a scopo sociale e culturale, al fine di fare gruppo per garantire la sopravvivenza delle comunità delle nostre vallate. Il ruolo del nostro sindacato, in questo ambito, è quello di unire ciò che fa da collante tra la gente. La sinergia con gli Amici della montagna, che premieremo per l’apporto come associazione e per la presenza e la promozione del territorio nel corso della prossima edizione del premio Bugia nen, che presenteremo il 12 ottobre, ha come scopo di combattere l’abbandono della montagna. Oltre alla politica, questo intento si può promuovere con la convivialità, come in questo caso, agendo dove c’è un canale aperto».

Tra un bicchiere di spritz trasportato nel distributore di bevande ghiacciate e una bottiglia di Barbera, tra un assaggio di formaggi e salumi e un panino alle acciughe, residenti e non di Castelnuovo Nigra difendono l’importanza di mantenere vivo il territorio. «I nostri piccoli Comuni ormai sono villaggi - commentano Ghella e don Rapuano, che segue anche altri paesi ma risiede a Castelnuovo Nigra -. A mantenerli vivi è la socialità, la convivialità dei momenti condivisi. In questa comunità i punti di riferimento sono la chiesa, il bar e i piccoli negozi, per cui ritrovarsi quotidianamente non è una cosa banale, ma un modo di difendere questi luoghi ricchi di storia. È con questo spirito che questi paesi potranno continuare a vivere».

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