Caos Fondazione Teatri, a Belluno è tutti contro tutti. Il sindaco: «Chiarezza»
«Sto facendo le mie valutazioni. Ognuno si prenderà le proprie responsabilità». Oscar De Pellegrin non è mai stato un sindaco dalle molte parole. Stavolta le centellina ancora di più.
Cerca di non farlo trasparire, ma è parecchio infastidito per quello che è accaduto mercoledì in terza commissione. La questione Fondazione Teatri gli è esplosa fra le mani, e se è evidente che servirà un chiarimento, lo è altrettanto che qualche testa rischia di saltare.
L’assessore alla cultura Raffaele Addamiano ha lasciato l’aula insieme ai consiglieri di Fratelli d’Italia quando stava per iniziare a parlare il presidente di Fondazione Teatri, per «impegni improrogabili». Ferigutti, dal canto suo, più che una relazione sull’attività ha fatto un excursus storico che ha suscitato non poche critiche. In mezzo, il presidente della commissione Francesco Pingitore che ha lasciato che gli eventi si svolgessero, senza governarli. Un pasticcio, che ora tocca al sindaco risolvere.
Perché di fatto si sono create due fazioni, in maggioranza e anche nella stessa giunta: chi sta con Ferigutti e chi con Addamiano. Con il primo sta sicuramente il Patto per Belluno, gruppo civico di maggioranza che aveva chiesto, insieme a Forza Italia, la convocazione della terza commissione per parlare di Fondazione Teatri.
«Per quanto mi riguarda, siamo soddisfatti, l’intervento del presidente Ferigutti è stato esaustivo», afferma la capogruppo del Patto, Sandra Mella. «È vero, ha fatto un excursus storico, ma è stato utile per capire da dove siamo partiti e dove vogliamo andare. Ha esposto dati di anni, oggettivi».
Mella pensa che Ferigutti stia lavorando bene: «È giusto aprire la Fondazione a tutte quelle associazioni che per anni ne sono state tenute fuori», conclude. «Ferigutti sta lavorando bene. Le tensioni? Se ci sono, è bene parlarne e risolverle. Personalmente mi auguro proprio non “salti”: abbiamo alla guida della Fondazione Teatri una persona competente, che ha idee, visione. La politica stia fuori dalla Fondazione. Non è nata proprio per questo?».
L’assessore Addamiano invece, non ha rapporti idilliaci con il presidente della Fondazione Teatri. Che è stato nominato dal sindaco, e gode della sua piena fiducia visto che è stato De Pellegrin stesso a convincerlo a non lasciare la Fondazione quando sul suo tavolo sono arrivate le dimissioni “irrevocabili”. Mercoledì sera qualcuno ha tirato un po’ troppo la corda.
«Mi spiace non essere stato presente alla commissione ma purtroppo ero fuori città», premette De Pellegrin. Che sa benissimo cosa è successo. «Sto facendo le mie valutazioni, ognuno si prenderà le proprie responsabilità. Sono abituato a fare così. Certamente bisognerà chiarire. La cultura ha bisogno di stabilità».
De Pellegrin però dice di non sentirsi fra l’incudine e il martello, costretto a scegliere fra salvare il suo uomo alla Fondazione Teatri o il suo assessore, in quota Fratelli d’Italia. Partito che oltre ai due membri in giunta ha quattro consiglieri in consiglio comunale. Non sono pochi, quando i provvedimenti vanno al voto. «Se l’assessore e i consiglieri avevano un impegno inderogabile, non ci vedo niente di male», dice De Pellegrin. «Con Fratelli d’Italia c’è un’ottima intesa, con loro come con tutta la maggioranza».
«Nessun malumore nei confronti del sindaco» dice anche Luca De Carlo, senatore di Fratelli d’Italia e coordinatore regionale del partito. «Noi siamo sempre stati leali e corretti, e lui con noi. Non inizieremo certo ora a essere scorretti. Se avessimo un problema con il sindaco ne parleremmo con lui, non avremmo certo bisogno di fare gesti eclatanti». Fiducia piena, dunque, «nella squadra», precisa De Carlo. «Nell’amministrazione e in tutti gli assessori».
De Carlo ci tiene però a ricordare una cosa: «L’assessore competente in materia di cultura è Raffaele Addamiano. Per me e per la città il riferimento è e deve essere lui quando parliamo di cultura. Se qualche altro assessore pensa di occuparsi di cultura, gli ricordo che la delega ce l’ha l’assessore Addamiano». Perché va tutto bene ma due puntualizzazioni è sempre bene farle.