Cammino di San Rocco, deciso il percorso da Piacenza a Voghera
Stradella. L’Oltrepo avrà un suo percorso turistico-religioso che si affiancherà, in provincia di Pavia, all’ormai celebre “Via Francigena”. Prende, infatti, forma il progetto di creare un Cammino di san Rocco, proposto da Daniele Salerno, docente, scrittore e presidente del consiglio comunale di Voghera. Ma soprattutto considerato (e gli è stato di recente riconosciuto in Francia, a Montepellier, la patria del pellegrino) come uno degli agiografi più accreditati del santo stesso. A Stradella si è svolto un primo incontro al quale hanno partecipato, tra gli altri, oltre a Salerno, Ettore Cantù, storico e presidente onorario della Società Agraria di Lombardia; Claudio Braghieri, già amministratore di Sarmato e rappresentante dell’associazione internazionale san Rocco di Montpellier; Silvio Barbieri, presidente dell’associazione San Rocco di Sarmato (dove sarebbe avvenuto il primo miracolo del santo). La riunione (presenti anche i consiglieri comunali Cantù e Di Michele appassionati dal progetto storico-religioso) è servita a prendere visione di una prima bozza del Cammino di san Rocco, realizzata da Ettore Cantù. L’itinerario previsto parte da Piacenza ed è suddiviso in quattro giorni di viaggio per un totale di 72 chilometri. Attraverso strade secondarie e di campagna, da Piacenza si prosegue raggiungendo Rottofreno, Calendasco, Sarmato, Castel san Giovanni. Quindi l’ingresso in Lombardia, toccando Arena Po, Portalbera, Stradella, Broni, Santa Giuletta, Torrazza Coste e quindi l’arrivo a Voghera, dove il santo morì nel1376 (o nel 1379, la data è incerta). Da Voghera il culto si diffuse in tutto il mondo, facendo di san Rocco uno dei santi più amati della cristianità. A coordinare l’iniziativa è Daniele Salerno, reduce da una serie di incontri a Montpellier, città dove il santo nacque nel 1345: «Il percorso è pronto – dice – L’obiettivo è importante per la nostra realtà e siamo certi che in tanti vorranno dare il proprio contributo. Chiederemo un sostegno a questa iniziativa da parte dei vescovi di Tortona e Piacenza e quindi l’adesione al progetto da parte di tutti i comuni interessati, delle amministrazioni provinciali e regionali ed anche del ministero del Turismo». «Ma quello che più conta – conclude Salerno – è la collaborazione che arriverà, e ne sono certo, da parte non soltanto dai credenti, ma anche da chi ama il nostro territorio e la nostra storia perché, e lo dico sempre in ogni conferenza alla quale vengo invitato, chi non conosce la propria storia non ha futuro».F.G.