Tassa sugli extraprofitti, Forza Italia torna all’attacco: “Noi contrari”. Conte: “Meloni si liberi dalla paura di pestare i piedi a qualcuno”
Come da copione, Forza Italia torna all’attacco contro le nuove ipotesi di inserimento in manovra di una tassa sugli extraprofitti delle banche, che finirebbe per colpire anche la Mediolanum posseduta al 30% dalla Fininvest della famiglia Berlusconi. “Noi siamo assolutamente contrari alla tassa sugli extraprofitti: l’abbiamo detto fin dall’inizio e non abbiamo avuto nessuna segnalazione in questa direzione”, ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Cagliari per ufficializzare l’ingresso in Forza Italia di tre consiglieri regionali ex Partito Sardo d’Azione. “C’è il nostro no, il ministro Giorgetti non ne ha mai parlato: lo considero un periodo ipotetico dell’irrealtà”. Di lì un diluvio di dichiarazioni di altri esponenti azzurri.
“Il tema della tassazione sugli extraprofitti è complesso, perché apre la strada a ricorsi e interpretazioni su cosa sia esattamente il profitto e come quantificarlo. È una via già percorsa che non ha portato grandi risultati. Invece di concentrarci sull’aumento delle tasse, dobbiamo puntare ad accrescere la competitività“, sostiene per esempio Raffaele Nevi, portavoce di Forza Italia, a Omnibus su La7. “Il documento redatto da Draghi merita una lettura approfondita, poiché contiene elementi essenziali per noi. Se applicassimo anche solo una parte di quelle misure in Europa, assisteremmo a un rilancio economico capace di generare maggiori entrate pubbliche. Dobbiamo concentrarci su questo obiettivo, piuttosto che pensare a nuove imposte. Non dimentichiamo che in Europa la pressione fiscale su famiglie e imprese è già tra le più alte al mondo”.
Il leader del M5s, Giuseppe Conte, in un post sui social, attacca: “Sono ormai quasi due anni che facciamo una proposta semplice e di buon senso al Parlamento. Se per mesi sono aumentati i mutui alle stelle, le famiglie sono andate in crisi e le banche hanno collezionato profitti extra e da record su questa crisi, allora è giusto chiedere un contributo alle banche per sostenere i tanti cittadini andati in sofferenza. Abbiamo presentato una proposta di legge a prima firma Silvestri, abbiamo inserito questa richiesta in tanti emendamenti e ordini del giorno a cui il Parlamento ha detto a ripetizione, troppe volte, ‘no’. Nonostante gli annunci il Governo Meloni non ha avuto la forza e il coraggio di approvare questa misura: invece di una tassa sulle banche hanno aumentato le tasse sui pannolini dei pochi che fanno ancora figli in Italia”. E ora “arrivano altri avvertimenti di Tajani e Forza Italia per Meloni, che si diceva non ricattabile da nessuno. Per il bene del Paese continuiamo a sperare che riesca a liberarsi da certe pressioni e dalla paura di pestare i piedi a chi in questo Paese evidentemente conta molto”.
Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dal canto suo commenta ricordando com’è andata a finire l’anno scorso: “Il film della tassazione degli extraprofitti l’abbiamo già visto, un anno fa avevano raccontato che avrebbero fatto sfracelli. Non hanno preso un euro. I profitti in questo Paese continuano ad aumentare e quelli che si abbassano sono i salari e quella che aumenta è la precarietà e l’insicurezza sul lavoro. Siamo per un radicale cambiamento”.
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