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Turisti italiani in calo nelle località della Croazia

POLA Fino alla crisi finanziaria globale del 2009 gli italiani erano stabilmente al secondo posto dietro agli inossidabili tedeschi tra i villeggianti stranieri in Croazia. Da allora in poi, però, le presenze degli italiani nelle località croate sono in continuo calo e ora, stando al recente bilancio del ministro Tonci Glavina relativo ai primi 8 mesi dell’anno in corso, sono addirittura spariti dalla Top 5.

In classifica sono infatti stati sorpassati dai turisti interni, dagli sloveni, austriaci e anche dai polacchi.

Una volta, assieme ai tedeschi, gli italiani erano considerati i vacanzieri dalle tasche più generose, quelli che facevano spuntare il sorriso sulle labbra dei ristoratori dei locali più rinomati, in netta contrapposizione con i turisti dell’Est europeo, che secondo la vulgata locale si nutrivano in gran parte mangiando le scatolette portate da casa.

Ebbene, dal primo gennaio al 31 agosto di quest’anno gli arrivi dal Belpaese sono calati del 5% su base annua mentre i soggiorni sono andati giù del 7%.

Se si confrontano i dati con il 2019, il calo assume proporzioni molto più accentuate: – 23 % negli arrivi e –28 % nei soggiorni.

Per gran parte della stampa croata la diminuzione è motivata dagli incentivi assegnati dal governo italiano durante la pandemia per le vacanze in patria e dalle rigorose restrizioni anti Covid introdotte in Croazia durante gli anni critici.

Nei citati 8 mesi, in calo anche i villeggianti tedeschi (–4% negli arrivi e –6 % nei soggiorni su base annua), ma comunque sempre primi, come detto.

Interessante notare che a differenza degli italiani, i tedeschi dal 2019 a questa parte hanno fatto registrare un + 6% negli arrivi e +5% nei pernottamenti.

A differenze del dato italiano, quello tedesco è in sintonia con l’andamento generale del settore turistico nel complesso dell’economia croata.

Alla fin fine infatti, nonostante gli allarmismi su qualche buco nelle presenze, il bilancio turistico dei primi 8 mesi dell’anno in Croazia segna indici positivi rispetto all’analogo periodo del 2023.

Alcuni numeri: gli arrivi sono stati pari a 16,8 milioni di villeggianti, superiori del 4% rispetto all’annata antecedenti, e i soggiorni sono pari a 89 milioni e mezzo. In questo caso la lievitazione è dell’1%.

Per quanto riguarda gli effetti finanziari a carico dei villeggianti stranieri, le proiezioni fino alla fine del 2024 parlano di 15,2 miliardi di euro, il 4% in più rispetto all’anno scorso.

Il ministro ha comunque tenuto a sottolineare che l’aumento dei numeri non rappresenta più la priorità in quanto l’attenzione ora si sposta sul prolungamento della pre e postagione e sul miglioramento dell’offerta. Il ministro si è pure soffermato sul fenomeno del sovraturismo che in vari paesi ha scatenato la protesta della popolazione: i residenti vedono infatti penalizzate le loro normali esigenze rispetto a quelle dei turisti, nei mesi estivi, con conseguente calo della qualità della vita.

Ha commentato il ministro: «È necessario arrestare la crescita dei posti letto con la revisione della normativa, misure fiscali e pianificazione urbanistica - ha concluso - onde adottare un modello sostenibile». —

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