Friuli Doc, viaggio tra gli stand: promossa la qualità dei piatti, ma i prezzi fanno discutere
Premesso che la qualità, giustamente, si paga, tra gli affezionati di Friuli Doc anche quest’anno non sono mancate le lamentele per i prezzi, tra listini ritoccati all’insù o rimasti invariati, ma con porzioni ridotte.
Accanto a chi storce il naso sottolineando che «non è così che si fa promozione», c’è però chi è rimasto più che soddisfatto non solo delle specialità culinarie, ma anche del servizio.
Lo scenario però cambia da piazza a piazza, come è normale che sia, ed è condizionato anche dall’orario.
Venerdì sera, per esempio, c’è chi si è visto tornare i soldi allo stand del Tarvisiano in largo Ospedale vecchio dopo un’attesa, vana, di un’ora e venti per tre piatti, ordinati alle 21.15 e mai ricevuti. E chi invece li ha ricevuti si è lamentato per la quantità (del piatto di funghi) o per aver ricevuto pietenze fredde (il bisteccone fritto con patate e composta di ribes).
Completamente diverse lo scenario raccontato da chi aveva cenato prima o da chi ieri si è presentato a pranzo: servizio puntuale e gnocchi di susine sempre ottimi.
Non a prezzo promozionale però: 14 euro per il bisteccone, il gulasch e il frico con salsiccia, 11 per gli gnocchi al ragù di selvaggina e per i ravioli di pere.
A giudicare dalla coda però, la qualità è stata promossa a pieni voti. Anche i sapori della Carnia in piazza Duomo hanno riscosso notevole successo: particolarmente apprezzato il cestino di frico croccante con i porcini fritti (12 euro) , i blecs di grano saraceno con salsiccia e verze (10 euro) e la spalla di maialino grigliata con patate alla carnica (15).
Una certezza anche il tiramisù di Tolmezzo (5) e la pite di mele (5). Sempre in piazza Duomo il piatto Carnia con cjarsons, frico morbido e polenta e il piatto del boscaiolo con frico morbido, salsiccia e polenta (entrambi proposti a 154 euro) hanno soddisfatto molti avventori.
Molto richiesto pure lo speck di Sauris (7), subito pronto e servito con i grissini, i ravioli al prosciutto di Sauris (10) e i cjarsons con burro fuso e ricotta affumicata (10).
In piazza Venerio gettonatissimo il piatto con fasolari e ostriche crudi (11) e il grande fritto misto (18) di Marano Lagunare oltre al prosciutto di San Daniele (7) proposto anche con la mozzarella o il latteria di Ovaro (10). Meno apprezzata la richiesta di 50 centesimi per 2 pacchetti di grissini extra.
A fare la differenza in positivo anche il palco per la musica dal vivo che quest’anno oltre a piazza Libertà dove domenica sera c’è il concerto di Alex Britti per il gran finale, è stato allestiti anche nelle piazze Venerio, XX Settembre, Marconi e largo Ospedale vecchio in aggiunta al colle del castello. In piazza XX settembre voti alti per la rapidità del servizio: è piaciuta l’idea di poter prendere i crostini con l’arrosto di coniglio (3) e non solo il piatto di arrosto (9,5) allo stand della Pro loco del Rojale che affriva anche il frico di patate a 6,5 euro, la crema al caffè (3) e il tiramisù a 4.
Dalla sagra delle fragole e dei lamponi di Attimis sono arrivati gli gnocchi alle fragole (6) e pure il frico alle fragole (6) mentre “i cais (le lumache) di Trivignano sono declinati in varie versioni: gli “apericais” bollicine più crostini (5), alle erbe (8,5), alla romana (8,5) e alla bourguignonne (nel guscio) a 9,5.
Salendo sul colle del castello, ci si trova, come ormai da tradizione, immersi nel collinare con una varietà di piatti per tutti i gusti: dalla costa alla fiamma con polenta (7) della pro loco di Montegnacco che propone anche la dadolata di polenta (3) al ragognocco con cestino di frico della pro loco di Ragogna che in menù ha anche le meraviglie di Ragogna (mindricule, che viene preparata utilizzando il lombo con lardo e cotenna, stagionata e poi affumicata, misto di formaggi con miele, sottoli e crostini con patè vegetariano e ricotta) a 8 euro.
La Pro loco di Forgaria ha puntato sulle pappardelle alla selvaggina (8,5) e quella di Ciconicco sulla delizia di coniglio (6) un piatto con arrotolato di coniglio su letto di misticanza e granella di noci. Immancabili poi i frichi del consorzio pro loco Collinare: classico, alle erbe o piccante a 7,5 euro e, ovviamente il toro della pro loco di Buja: alla brace con polenta (9), l’hambuger (7) e con gli gnocchi (6,5).
Un capitolo a parte merita la Stiria che quest’anno per la prima volta si è accasata in piazza Patriarcato, ma come sempre, ha conquistato una buona fetta di visitatori con la solita wiener schnitzel, la cotoletta servita con l’insalata di patate (14,5) e gli altri piatti austriaci come per esempio l’arrosto di maiale con i crauti (15,5).
Orfana della Stiria via Aquileia ha puntato sulla varietà: dal piatto degustazione del valligiano(15) con frico, stakanje, clicnjaki, funghi, polentina e struko lesso al maialotto di Cividale (8), dal fritto goloso con la vasca maxi da 16 euro da riempire a piacere allo stufato di asino (10).
In via Savorgnana buon riscontro per la Pomella (frittella di mela) della Pro Loco Pantianicco e in piazza Garibaldi per le strisules fritte delle latterie di Mortegliano e Lavariano.
Ma l’elenco potrebbe proseguire all’infinito, impossibile raccontare tutto e difficile scegliere: l’unica soluzione è assaggiare.