Il braccio violento della Tunisia
Detenuti morti in carcere, ragazzi picchiati senza motivo dalla polizia, dissidenti e attivisti repressi. Sotto Kais Saied il Paese maghrebino ha detto definitivamente addio ai tempi della rivoluzione dei gelsomini. Ed è diventato uno Stato di polizia. Anche con i soldi dell’Ue