La Juventus di Thiago Motta è in ritardo
Dopo la Roma ecco l'Empoli: due pareggi di fila che hanno gelato gli entusiasmi di inizio stagione per la Juventus di Thiago Motta. In entrambe le occasioni un filo rosso: gioco lento e macchinoso, possesso palla dominante (70% contro i toscani) ma sterile. Pochi tiri in porta e nel finale di entrambe le partite qualche rischio di troppo corso dalle parti di Di Gregorio e Perin. Non si può ancora parlare di delusione o far suonare gli allarmi, però va evidenziato che la squadra di Thiago Motta appare indietro nella costruzione del suo calcio.
E' come se improvvisamente la Juventus fosse tornata simile a quella degli stenti estivi. Le amichevoli erano state archiviate alla voce "cadute necessarie per crescere" dopo la partenza lanciata in campionato. Contro Como e Verona erano arrivati due successi netti e promettenti: gioco lineare e riconoscibile, facilità nell'arrivare alla porta avversaria e difesa blindata.
Molti sorrisi e pochi dubbi, anche perché i successi erano stato costruiti e griffati dai giovani della rosa. Mbangula e Savona i simboli della rinascita, in attesa dell'inserimento dei pezzi da... 200 nel senso di milioni di euro spesi sul mercato. Il problema è che le cose si sono complicate proprio quando è toccato ai vari Koopmeiners, Douglas Luiz e Nico Gonzalez (Conceiçao subito infortunato al pari di Thuram).
La Juventus dei titolari è stata in campo fin qui una partita e mezza e il prodotto non è stato all'altezza. A Thiago Motta serve tempo per assemblare il gruppo sciogliendo rapidamente alcuni nodi. Quello più importante riguarda Douglas Luiz, pagato 50 milioni di euro e quasi mai visto prima della sosta: 55 minuti in tre partite. A Empoli ha iniziato prima di essere tolto nel quadruplo cambio dopo un'ora di gioco. E' un giocatore di grande tecnica che ha necessità di una collocazione non ancora trovata da Motta.
L'altro tema è l'attacco. Vlahovic, tolta la fiammata di Verona, è sinistramente simile a quello dell'anno scorso e anche dell'anno prima senza, però, l'alibi di un allenatore incapace di fargli arrivare i palloni giusti per quantità e qualità. L'aggravante è che, senza Milik infortunato, non esistono alternative spendibili. Psv e Napoli saranno banchi di prova più impegnativi rispetto alla maggior parte delle avversarie affrontate fin qui. A Thiago Motta serve tempo, ma non è detto che ne abbia troppo.