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Silos di Trieste, svelata l’identità dell’acquirente: è l’austriaco Mosser

Dietro all’operazione di acquisto e recupero del Silos c’è Walter Mosser, l’immobiliarista carinziano e general manager della holding che sta avviando il recupero dell’ex Fiera.

Un indizio che porta allo stesso investitore, come anticipato ieri dal Piccolo, è contenuto nel preliminare di compravendita del Silos, dove viene indicato come referente per eventuali comunicazioni Armin Hamatschek, il manager che per Mosser segue appunto già il progetto di piazzale Ippodromo. Alle supposizioni si aggiungono però ora le conferme di operatori del settore immobiliare vicini allo stesso Mosser.

Il sindaco Roberto Dipiazza invece non dà conferme. Mantiene la riservatezza, anche se è evidente che il primo cittadino sia al corrente di chi si stia muovendo dietro a quell’importante progetto. D’altra parte Hamatschek e Dipiazza si conoscono già e la Schwarzer Felsen Immobilien Gmbh – la società di Klagenfurt che ha sottoscritto con Coop Alleanza 3.0 il preliminare da 20 milioni per la compravendita del Silos e che si appresta a firmare il rogito – nell’ultimo anno si è già mossa per acquisire una serie di approfondimenti su quell’immobile.

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L’importante investimento che la Schwarzer Felsen Immobilien Gmbh si appresta a mettere a segno sul Silos, conferma il forte interesse degli austriaci per Trieste. Imprenditori d’oltrealpe continuano infatti a investire, con progetti di peso come quello della Pvv Investments sull’ex palazzo Fs di piazza Vittorio Veneto e su altri immobili cielo terra in centro. La prima operazione imponente era stata proprio quella di Mosser nell’ex Fiera. E ora l’immobiliarista vuole raddoppiare con il Silos.

«Appena sigleranno il definitivo – così Dipiazza – li incontrerò. Che consigli darò loro? Di pensare a una struttura come quella che fa da supporto all’aeroporto di Venezia, con negozi, servizi, ristorazione e vendita di prodotti enogastronomici tipici, che offra delle novità ai triestini, ma accolga e supporti i turisti». Il sindaco, guardando alla Trieste che verrà, valuta come «il terminal crociere verrà spostato in Porto Vecchio, l’aeroporto crescerà e gode di un collegamento in treno con Trieste, lì accanto c’è la Stazione ferroviaria: è inevitabile che quel nuovo centro diventerà strategico per chi arriva o parte da Trieste».

Da una prima ipotesi progettuale, nel centro che nascerà dallo scheletro del Silos oltre a negozi, esercizi pubblici, sale congressi e conferenze, dovrebbero nascere anche un albergo e un parcheggio. «La prima cosa che chiederò ai nuovi proprietari – ribadisce Dipiazza – visto che, considerando le lungaggini burocratiche, i lavori partiranno tra circa due anni, sarà di poter destinare subito la parte retrostante a parcheggio». Così, in attesa dei park che verranno realizzati in Porto Vecchio o di altre soluzioni, si andrebbero a recuperare i posti persi al Molo IV.

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La parte interessata alla vendita è quella più antica, ad archi e volte in pietra, un tempo adibita alla conservazione del grano. Quell’immobile è inserito nel più ampio complesso immobiliare Ex Magazzini Silos, che da piazza della Libertà si spinge fino alla parte finale di via Gioia, e in testa ha la struttura aggiunta negli anni Ottanta e adibita a parcheggio, autostazione e un tempo a mercato. Questa parte dell’immobile è di proprietà del Comune ed è inclusa nell’accordo di programma che disegna la riqualificazione del complesso.

Intanto, il 18 settembre, alle 11, verrà inaugurato il parcheggio da cento posti in superficie nell’area di via Gioia. L’investimento, in questo caso, è della Pvv Parking, che è a sua volta austriaca.

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