Calciomercato, l’Udinese chiude la campagna acquisti in “rosso” di mezzo milione
C’è anche l’Udinese tra le società “in rosso” nell’ultima campagna trasferimenti, seppur di mezzo milione (520 mila euro, secondo quanto riporta il portale specializzato Transfermarkt.it), segno che stavolta il club bianconero ha messo da parte la propria vocazione da “venditore” per regalare al nuovo staff tecnico, guidato da Kosta Runjaic, tutte le armi per evitare un altro finale di stagione come quello dello scorso maggio, quando la salvezza arrivò davvero nell’ultimo tempo dell’ultima giornata del torneo.
In questo senso, si può tranquillamente dire che quello che riprenderà domani sera a Parma sarà il campionato della resa dei conti, nel senso che verranno messi sulla bilancia investimenti e sforzi economici, da una parte, e risultati dall’altra, per capire se effettivamente l’Udinese, intesa come società, può permettersi di cambiare pelle e non considerarsi soltanto una semplice vetrina per i propri giocatori.
È un po’ quello che chiedono i tifosi, senza reclamare trofei o irrealizzabili scalate al potere. Si accontenterebbero di un’Udinese protagonista, in grado di salvarsi agilmente, magari capace di “scavallare” la metà della classifica per arrivare a toccare la qualificazione anche all’ultima delle coppe europee. Insomma, vorrebbero togliersi qualche soddisfazione senza soffrire maledettamente fino sul traguardo.
Quello che vorrebbe fare lo stesso Gino Pozzo, viste le dichiarazioni di inizio stagione, quando ha spiegato il perché di una scelta “di rottura” rispetto al passato. Ha scelto un tecnico straniero per speculare meno sul gioco, senza abbandonare la fisicità che contraddistingue l’Udinese nella creazione delle proprie rose.
Un gioco fatto di aggressione, ma anche di possesso palla in determinati frangenti delle partite, un’arma che finora i bianconeri non hanno usato molto.
Se i risultati sono arrivati, se la squadra di Runjaic era dopo tre giornate tra le quattro che hanno fatto più punti, assieme a Inter, Juventus e Torino, lo deve a una solidità miscelata a un pizzico di buona sorte che però adesso dovrà essere arricchita da una risposta sul campo che dovrà arrivare tra Parma e Roma, sponda giallorossa, due trasferte di fila nel giro di sette giorni.
A livello di scelte “mister Kosta” può quest’anno contare su tutta una serie di giocatori navigati che ha società ha confermato o acquistato senza dare l’impressione di accontentarsi di un semplice laboratorio per lanciare i giovani. Altrimenti non sarebbe arrivato Sanchez. Non sarebbe stato confermato Thauvin.
E Runjaic non sarebbe stato accontentato con Karlstrom. I numeri dei conti raccontano di un’Udinese che lo scorso anno chiuse in attivo per 4,34 milioni, mentre nell’estate di due anni fa il guadagno fu addirittura di 70,23. D’altra parte non sarebbe considerata una realtà “venditrice” se non avesse negli ultimi 10 anni un +137,59 nel bilancio tra cessioni e acquisti.
Ma il vento sembra essere cambiato. Sono altre le squadre che hanno fatto cassa nell’estate che sta finendo: Lecce +21,20 milioni, Monza +18,50, Genoa +14,54, Empoli +10,05, Verona +9,32, tanto per citare i club non europei. Ora tocca al campo, per la resa dei conti.
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