Il Salone degli Incanti di Trieste passa alla Regione
C’è il progetto esecutivo per l’efficientamento energetico del Salone degli Incanti all’interno dell’ex Pescheria; efficientamento che venne presentato lo scorso maggio.
Ma c’è un’altra interessante novità portata dall’assessore comunale alla Cultura, Giorgio Rossi: quando il 13 ottobre sarà chiusa la mostra di Sebastião Salgado sull’Amazzonia, il Comune consegnerà di fatto le chiavi alla Regione, con cui lo stesso Rossi ha definito un accordo affinché la Pescheria rientri come sito espositivo nel contesto di Gorizia Capitale della cultura. Per cui nel 2025 la grande struttura accompagnerà il capoluogo isontino in questa fantastica galoppata negli spazi continentali.
Rossi però desidera che il Salone degli Incanti sia approntato, dal punto di vista luminoso, prima che nel corso del 2025 cominci a ospitare le iniziative a cura della Regione. Quindi l’intervento riqualificativo, a suo giudizio, dovrà essere effettuato durante il prossimo autunno.
Il progetto esecutivo è stato messo a punto dallo studio Flego e approvato dalla giunta su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi. Il Comune dispone di 210 mila euro stanziati dal governo, più esattamente dal ministero dell’Interno nel quadro delle cosiddette “piccole opere”. A Flego vanno quasi 50 mila euro comprensivi della progettazione, della direzioni lavori, del collaudo degli impianti, dell’attestato di certificazione energetica, dell’Iva al 22%.
A dire il vero la delibera parla del Salone degli Incanti e dell’Aquario marino, argomento del quale Rossi non intende parlare perché è convinto che neanche l’ultima parte del 2024 avrà il piacere di vedere aperto questo sfortunato museo.
Comunque, responsabile unico del procedimento (rup) è Barbara Gentilini, dirigente comunale dell’Edilizia pubblica.
Obiettivo è migliorare l’efficienza energetica degli impianti di illuminazione, prevedendo la sostituzione dei corpi ritenuti obsoleti con nuovi apparecchi a Led, in considerazione del decreto interministeriale del 26 giugno 2015. Avanti allora negli spazi comuni, presso il soppalco, presso le navate laterali dell’area espositiva e presso la navata centrale.
La sostituzione – secondo la relazione Flego – ha lo scopo di combinare qualità della luce, riduzione del consumo energetico e la durata (minima garantita a 50 mila ore). —