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Ville di lusso a Carpenedo. Ecco come sarà la nuova “Oasi”

Nuove case, moderne e di lusso, in via Trezzo, la strada che collega il centro di Carpenedo al Terraglio. Sono iniziati alla fine di agosto i cantieri della “Oasi di Carpenedo” firmati dallo studio di Filippo Caprioglio, uno dei più stimati architetti cittadini.

In una area di 9 mila metri quadri, dopo la stazione, in direzione Terraglio, vicino alla villa liberty dei Zinato sorgeranno cinque nuove abitazioni, moderne. Non per tutti i portafogli, va detto subito, perché si viaggerà alla vendita su cifre importanti, tra i 900 mila e il milione di euro ciascuna.

«Lo definisco un progetto delicato, sia dal punto di vista paesaggistico che architettonico. Siamo ai margini del Bosco di Carpenedo e di via Trezzo. Una zona dove intervenire con delicatezza è doveroso per la vicinanza al parco, alle ville storiche, e al bosco», spiega Caprioglio.

Il nome, scelto dai proponenti, che andranno ad abitare in due delle costruzioni, mettendo in vendita le altre tre, è una sfida per Filippo Caprioglio.

«È lo stimolo per creare un intervento che dia davvero l’idea di vivere in mezzo al verde. Tra l’altro nessun albero esistente viene eliminato (solo un caco che era malato e con marciume nel tronco) e gli altri che verranno piantumati saranno messi a dimora con l’aiuto di un paesaggista», precisa subito il professionista.

La nuova lottizzazione prevede due manufatti di accoglienza che riprendono l’archetipo della vecchia casa e tre ville di diverse metrature. Previsto anche il recupero di fienile e granaio preesistenti. «Qui sarà tutto naturale; non c’è un grammo di calcestruzzo.

Le case sono in legno block - un nuovo materiale - in alcune parti rivestite in mattoni e altre con calci naturali. La committenza ha scelto di operare in modo diverso. Le ville saranno tutte monopiano o massimo un piano e mezzo, con soppalco, per rispetto dell’ambiente circostante», precisa ancora.

Metrature diverse, spazi luminosissimi e vetrati, nello stile di Caprioglio, premiato per le sue case di lusso. Lui continua: «Case in dialogo con la natura, nella consapevolezza di operare in un luogo preziosissimo. Questo intervento è l’ultimo pezzo edificabile secondo il Prg in zona.

Vicini ci sono campi di pannocchie, in fondo c’è il bosco di Carpenedo e i parchi delle ville storiche. È stato doveroso avere un approccio attento al territorio. E poi siamo ad appena 100 metri da piazza Carpenedo. Una posizione unica». L’iter del progetto, autorizzato dagli strumenti urbanistici comunali, ha visto una attesa di otto mesi per l’ottenimento di tutti i pareri degli enti.

«Siamo passati attraverso la Soprintendenza che ha applaudito all’approccio scelto. Per esempio recuperiamo le vecchie “gelosie” dei mattoni; le tegole vengono recuperate da fienile e granaio e si mitigano con colori come il rosso o il grigio antracite con la copertura con pannelli fotovoltaici; recuperiamo i vecchi mattoni il più possibile. Certo, sono spazi importanti, c’è anche la piscina privata per chi la vuole, ma si punta ad un costruire responsabilmente. Si mantiene il nostro segno architettonico ma generando bellezza. Esempio di come intervenire in zone delicate», conclude l’architetto che lavora al progetto con un ampio team di collaboratori. I lavori sono partiti a fine agosto e per la primavera 2026 si spera di vedere le case pronte per i nuovi proprietari. Più avanti, in via del Tinto, è in corso il cantiere di un’altra lottizzazione, chiamata dai privati “Bosco di Mestre”, con 9 ville singole a cui si aggiungeranno tre edifici con 5 appartamenti ciascuno.

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