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Tra spazzatura e rifiuti edili: l’abbandono di Valmaura

Banlieue, bronx, Valma ghetto, hanno scritto sui muri. Con lo spray, di cui da queste parti è lordato praticamente tutto. Ma i graffiti, le scrittacce e gli scarabocchi multicolor sono solamente uno dei problemi, qui tra le case Ater di Valmaura. Il comprensorio è diventato una sorta di grande immondezzaio e neanche tanto nascosto: lo è per i residenti, che quando devono sostituire frigoriferi, forni, lavatrici e mobili, li abbandonano davanti ai portoni di ingresso delle palazzine e nei sottopassaggi.

Lo è anche per gli operai delle imprese edili che periodicamente scaricano nei garage resti di impalcature, tubi, piastrelle, secchi di vernice, interi sacchi colmi di calcinacci riversati agli angoli più defilati e pure davanti ai posteggi.

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Uno scenario ben noto e che caratterizza il rione da molto tempo. Ma che, nonostante gli interventi di pulizia periodica dell’Ater, i sequestri e le indagini della Polizia locale, si ripresenta periodicamente. E stavolta con il suo volto peggiore.

Erano anni che il degrado di Valmaura non raggiungeva livelli del genere. Il biglietto da visita è evidente fin da subito, già in strada, con la spazzatura sparsa attorno ai cassonetti delle immondizie in cui ci si imbatte subito dopo la rotonda, nei pressi dell’incrocio con Ratto della Pileria. E poi gli escrementi, l’odore di urina.

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Non mancano gli atti vandalici: le colonnine dei cavi telefonici sono distrutte, così come i vani che custodiscono gli allacciamenti per le pompe d’acqua in caso di emergenza. Un cestino è stato completamente divelto dall’asfalto e scaraventato per terra.

Ecco dunque il sottopassaggio del comprensorio, un serpentone che percorre tutti i numeri civici. Qua e là si incontrano scooter abbandonati (forse anche rubati, chissà) e ridotti a rottami sudici e una discreta quantità di arredi lasciati per terra: intere scaffalature, comodini e pezzi di letto. Persino materassi e divani.

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«Qui la gente si comporta così, non sappiamo più cosa fare», spiega un residente, mentre spazza il corridoio davanti al portone della sua palazzina, dimostrando che c’è anche chi ci tiene al decoro e vorrebbe vivere in un posto pulito e dignitoso.

Ed è una vera e propria lotta, questa tra gli inquilini civili e gli incivili che gettano spazzatura dappertutto. Sopra a un frigo abbandonato proprio lungo il sottopassaggio, qualcuno ci ha scritto su con il pennarello “bravo con oggi facciamo tutti così”. Uno sfogo impotente per far capire che comportamenti del genere non sono accettati da tutti.

Ma il peggio dimora nei garage. Anche qui scheletri di motorini, cui si aggiungono varie vetture con diversi strati di polvere e piene di spazzatura dentro.

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In un angolo buio si nota addirittura un accatastamento di porte, ma non quelle delle comuni abitazioni: sembrano piuttosto le porte tagliafuoco, come quelle che si trovano nelle aziende, negli uffici pubblici o negli ospedali. Pochi metri dopo spunta un’altra catasta di calcinacci e tubazioni. E poi un’altra ancora: un cumulo di guaine celato in un anfratto. Poco oltre rifiuti sanitari e di nuovo calcinacci. I muri di cemento, qua a e là, sono percorsi da spandimenti, consumati dal tempo e dall’abbandono.

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