Asugi e Burlo di Trieste, sbloccati i fondi: più risorse per gli straordinari
Una decina di giorni fa si era arrivati a un passo dalla rottura. A sbloccare la situazione, al telefono con il dg di Asugi Antonio Poggiana, è stato il presidente della Regione Massimiliano Fedriga, che ha rassicurato sugli impegni presi nei mesi scorsi: i fondi 2024 per richiami in servizio e maggiorazione dei turni notturni e festivi per i dipendenti di Asugi e Burlo ci saranno.
Venerdì scorso, via delibera di giunta, l’Azienda Giuliano Isontina e l’Irccs triestino si sono infatti visti riconoscere quanto stanziato in assestamento di bilancio. Nel dettaglio, si tratta di 2 milioni 800 mila euro per i dipendenti di Asugi e di 381 mila euro per i colleghi del Burlo.
Risorse per le quali Fials e Cgil combattono da inizio anno – dopo aver contestato «una mai compresa perequazione seguita all’abolizione delle Rar, le Risorse aggiuntive regionali» – e che serviranno ora per ricompensare infermieri, Oss e altre figure professionali dell’assistenza che hanno fornito servizi aggiuntivi rispetto al normale orario di lavoro.
Nel caso dei richiami in servizio, il valore lordo della prestazione va dai 24 euro all’ora per il personale di supporto ex categoria A ai 35 euro per gli infermieri, mentre le maggiorazioni valgono 1 euro per ciascun turno, 1,5 euro all’ora per i turni festivi, 3 euro all’ora per quelli notturni.
Soldi da distribuire ai lavoratori triestini e goriziani che hanno contribuito (fonti sindacali quantificano la platea interessata in circa 5 mila persone per Asugi e 600 per il Burlo) e che i due enti troveranno nel riparto approvato in giunta. Dei quasi 39 milioni assegnati per la spesa corrente ad Aziende e Irccs del Ssr, Asugi incassa 15,3 milioni, il Burlo 980 mila euro. La quota maggiore va ad AsuFc (17,5 milioni), quindi AsFo (4,4 milioni) e Cro (631mila).
Il finale di partita viene salutato da un comunicato del segretario regionale della Fials Fabio Pototschnig: «Una vicenda nata male, ma che, grazie alla massiccia partecipazione del personale delle due Aziende alla manifestazione dell’8 febbraio a Cattinara indetta da Fials, Cgil e Cisl, al nostro costante impegno e alla conseguente attenzione posta dalla politica, è finita bene. Il passaggio in giunta conferma che gli impegni presi dal presidente Fedriga e dall’assessore Riccardi il 16 febbraio, dei quali, a differenza di altre sigle non abbiamo mai dubitato, sono stati rispettati».
Pure a maggio, in risposta a una nota della stessa Fials e della Cgil, era stato ancora il governatore ad anticipare che nella manovra estiva ci sarebbe stato spazio per chiudere positivamente la questione. A inizio settembre, tuttavia, non era poi mancato l’attrito nel corso di un incontro con il dg di Asugi Poggiana.
Mentre Fials e Cgil, con Pototschnig e Francesca Fratianni, firmavano un accordo ponte di un mese «per tutelare i lavoratori», Cisl, Uil e Nursind se ne tenevano fuori e attaccavano duramente la Regione. Al punto che, anche dopo le ribadite rassicurazioni di Fedriga, Uil e Nursind proclamavano lo stato di agitazione di Asugi.
Decisione ieri congelata, si legge in un comunicato a firma dei segretari regionali Stefano Bressan e Luca Petruz, che parlano comunque a loro volta di «grande risultato per nulla scontato», di cui, criticando le altre sigle, si prendono il merito per aver messo in campo «prese di posizioni dure e senza mezzi termini». Senza replicare, la Fials informa di avere già ottenuto dall’assessore Riccardi un incontro per evitare una vertenza bis nel 2025.—
© RIPRODUZIONE RISERVATA