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Donati gli organi dopo l’incidente: atteso il nulla osta  per l’addio a Fabio Lo Re

Donati tutti gli organi. Fabio Lo Re se n’è andato con un gesto di grande generosità. Com’era nel suo stile, del resto. Il 44enne impresario edile, morto nell’incidente in bicicletta della notte tra venerdì e sabato in via Sanfor, era sano e ha potuto donare tutti gli organi possibili. Ci sarà qualcuno che ci vedrà o starà meglio grazie al suo cuore. Non è ancora stata fissata la data dei funerali, perché manca il nulla osta da parte della magistratura, ma dovrebbe essere solo una questione di ore. Non ci sono altri accertamenti da fare. Le cause del decesso sono chiare: il politrauma sofferto nella caduta lungo la discesa di via Sanfor.

Nella giornata di domenica 15 settembre il telefono della famiglia Lo Re ha squillato di continuo. Il titolare della Logicare di via Vittorio Veneto a Belluno e al cinquanta per cento della vicina Fast era molto conosciuto e stimato. C’è anche tanta incredulità, soprattutto tra gli amici, perché Fabio era uno specialista delle discese in bicicletta e aveva partecipato anche a diverse gare.

«Non ce lo saremmo mai aspettati», ammette il fratello Damiano, «perché Fabio era uno che in bicicletta sapeva andare benissimo. Purtroppo è accaduto l’irreparabile e non ne conosciamo ancora il motivo. Chissà se lo sapremo mai: può darsi che un animale gli abbia improvvisamente attraversato la strada, provocando la caduta fatale».

Grande vicinanza alla moglie Federica e ai due figli di 14 e 10 anni: «Faremo tutto il possibile per mia cognata e i miei nipoti, ma anche per mandare avanti la sua azienda. È un momento molto difficile, ma bisognerà rimboccarsi le maniche e andare avanti, perché è quello che vorrebbe lui. Il dispiacere è fortissimo: poco tempo fa, avevo perso mio padre e adesso se n’è andato anche mio fratello. Siamo rimasti io e nostra madre, purtroppo, comunque sono sicuro che ce la faremo».

Un’ ispezione cadaverica esterna era stata condotta già sabato sul corpo di Fabio Lo Re. Sarebbe stato escluso un malore all’origine della perdita di controllo del mezzo a due ruote e a trazione elettrica.

Lo Re aveva trascorso il venerdì sera con la solita compagnia di amici: lui era in bicicletta, una e-bike con la quale era arrivato a Castion e poi alla Nogherazza. Con lo stesso mezzo stava tornando a casa, quando è avvenuto l’incidente sulla “Curta”, la srada che collega via Miari e il Castionese. Il corpo senza vita di Lo Re è stato ritrovato la mattina di sabato, grazie alla segnalazione di un passante, quando erano le 6.45.

Un duro colpo per gli amici, qualcuno gli aveva anche offerto un passaggio venerdì notte, ma Lo Re non l’aveva accettato, preferendo rincasare in sella alla sua bicicletta elettrica.

La Polizia stradale di Belluno sta effettuando ancora tutti gli accertamenti necessari sulla dinamica dell’incidente mortale e sta cercando anche dei testimoni da sentire, per capire esattamente che cosa sia accaduto quella notte.

Ogni pista è ancora aperta, quella dell’incidente autonomo, ma anche altre eventualità. Poi il fascicolo della ricostruzione finirà in Procura della Repubblica per il da farsi.

La strada non è aperta al traffico automobilistico, tranne che per i pochi residenti, ma non si esclude neanche questa pista, cioè che sia stato urtato da una macchina di passaggio.

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