Pallacanestro Trieste, rebus identità
Scampoli di preseason per la Pallacanestro Trieste che venerdì assaporerà la stimolante atmosfera dell’Eurolega con la trasferta in casa del Baskonia.
Ultimo appuntamento di un ricco precampionato per la formazione di coach Christian che, dalla prossima settimana, si tufferà nella routine settimanale e nel lento avvicinamento all’esordio contro i campioni d’Italia dell’Armani Milano.
Che squadra si presenterà, il prossimo 29 settembre, sul palcoscenico della serie A è ancora oggi un’incognita visto che le indicazioni di questo mese di lavoro sono condizionate dagli infortuni.
Trieste ha giocato al completo solamente la sfida del 31 agosto contro la Vanoli, nelle amichevoli disputate contro Treviso, Venezia, Reggio Emilia e Cedevita lo staff tecnico è stato costretto a schierare formazioni e quintetti sempre diversi e condizionati dalle assenze.
Un aspetto da non sottovalutare e del quale tenere conto, al netto delle valutazioni sui singoli, perché le chance di disputare una buona stagione dipenderanno molto dalla chimica che si creerà nella squadra e dalla capacità dei giocatori di fare gruppo.
Per questo le due settimane che mancano all’inizio della stagione, al netto di quanto dirà la trasferta di venerdì prossimo nei Paesi Baschi, saranno fondamentali per dare un ulteriore impronta alla nuova Trieste.
Parlando dei singoli sono tre, almeno per ciò che si è visto fino a oggi, i punti di riferimento di una squadra che avrà naturalmente un’anima molto americana.
Colbey Ross e Markel Brown tra gli esterni e Jarrod Uthoff nel reparto lunghi saranno i leader designati di una squadra che non potrà prescindere dalla loro presenza sul parquet.
L’importanza di Ross e Brown si è percepita, paradossalmente, proprio nel momento in cui la loro presenza è venuta meno.
Grande equilibratori del gioco e uomini capaci di prendersi responsabilità pesanti nei momenti decisivi della partita. Uthoff sta vincendo la personale scommessa di un ritorno in Europa dopo le tre stagioni vissute in Giappone. Voleva capire se poteva ancora scoprirsi decisivo in un campionato più competitivo come quello italiano, per il momento le risposte sono più che confortanti. Arma totale in attacco, capace di segnare in molti modi diversi, da rivedere in chiave difensiva nelle partite che metteranno in palio i due punti.
Tutto da scoprire, probabilmente anche per lo staff tecnico biancorosso, il potenziale di Denzel Valentine, giocatore che va disciplinato senza però distruggere un talento e una creatività in grado di fare la differenza e l’impatto che Jayce Johnson potrà avere nel campionato.
Valentine in questo mese di precampionato è stato l’uomo più utilizzato da coach Christian. Impiegato da ala, da guardia e spesso da play-maker aggiunto, ha mostrato lampi di classe unite a forzature evitabili. La capacità di limitarne gli errori senza ingabbiarne la creatività sarà una delle scommesse da vincere per lo staff tecnico.
Prestazioni altalenanti, fino a oggi, per Jayce Johnson, un centro che ha sicuramente margini per crescere e dare alla squadra l’apporto per il quale è stato scelto dal gm Arcieri. Deve entrare nei meccanismi e capire come poter essere utile a un gruppo che, a sua volta, deve imparare a servirlo per esaltarne le qualità. È un centro mobile che fatica a liberarsi al tiro se servito spalle a canestro mentre ha sicuramente maggiore facilità di andare a canestro se servito in velocità.