I pro-Palestina sfilano in centro a Udine prima di Italia-Israele
Un corteo per condannare «la legittimazione internazionale dello stato di Israele e del suo operato, da parte delle istituzioni sportive e politiche, italiane ed europee».
A poche ore, e pochi chilometri di distanza, dal match di Nations League che la nazionale israeliana disputerà lunedì 14 ottobre allo stadio Friuli di Udine contro l’Italia.
A organizzare la manifestazione la Comunità Palestinese del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, la sezione regionale dei Giovani Palestinesi d’Italia, l’associazione triestina Salaam Ragazzi dell’Olivo e il Comitato per la Palestina di Udine. Proprio tra le strade del capoluogo friulano si snoderà il corteo, a debita distanza dall’impianto dei Rizzi, dove si giocherà il match, con misure di sicurezza che saranno evidentemente rafforzate rispetto a una normale partita degli Azzurri.
La marcia di avvicinamento alla gara è stata scandita dalle polemiche, in particolare quelle generate dalla decisione del Comune di Udine di non concedere il patrocinio all’evento.
Il corteo
Gli organizzatori, che spiegano di aver ricevuto nelle scorse ore le necessarie autorizzazioni dalla questura friulana, hanno diffuso ieri una nota in cui annunciano l’iniziativa del 14 ottobre.
Il corteo prenderà il via da piazzale della Repubblica alle 17 e si concluderà in piazza XX Settembre, dove saranno pronunciati i discorsi conclusivi.
La conclusione della manifestazione è prevista attorno alle 19.30, un’ora e un quarto prima del fischio d’inizio della partita al Friuli.
Nei prossimi giorni le quattro associazioni che hanno organizzato il corteo renderanno nota la lista dei sodalizi aderenti all’iniziativa.
Le ragioni della protesta
«Israele – scrivono in una nota gli organizzatori – non è stato escluso da nessuna competizione sportiva internazionale, nonostante le costanti, evidenti e documentate violazioni dei diritti umani, prima e dopo il 7 ottobre 2023.
Da allora l’esercito israeliano ha ucciso almeno 40 mila persone, ha distrutto scuole e ospedali, ha colpito centinaia di giornalisti, personale sanitario e operatori delle Nazioni Unite».
I quattro sodalizi ricordano come «in maggio la federazione calcistica palestinese, con la federazione asiatica, aveva chiesto nuovamente alla Fifa l’esclusione della nazionale israeliana dalle manifestazioni sportive internazionali» e che il massimo organismo calcistico internazionale «ha già rimandato più volte tale decisione, dimostrando di non volere prendere una posizione indipendente in difesa dei diritti umani e garantendo la consueta impunità a Israele, così come precedentemente aveva fatto il Comitato olimpico internazionale».
I promotori ritengono «che sia urgente attivare delle sanzioni internazionali che comprendano anche l’esclusione di Israele dalle principali manifestazioni sportive.
In un momento storico come questo riteniamo inaccettabile che le maggiori istituzioni sportive si girino dall’altra parte».
La manifestazione transfrontaliera
Sabato intanto è in programma un «corteo transfrontaliero» che partirà alle 17 da piazza Vittoria a Gorizia per raggiungere, due ore più tardi, piazza Bevk a Nova Gorica.
«Le due città unite da una striscia di confine lunga un chilometro tra due ex dogane, rappresentano la Capitale europea della cultura 2025.
Il silenzio sul genocidio in atto a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati non è cultura», indicano la Casa del Popolo di Gorizia, il Fronte della Gioventù comunista, l’Anpi di Piedimonte, Salaam Ragazzi dell’Olivo e Gibanje za pravice Palestincev.
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