Infarto in battello: è morto il ristoratore Bruniera
Spirato in battello a 67 anni per arresto cardiaco il cuoco ristoratore Mauro Bruniera. È morto sotto gli occhi della moglie Paola Lionello, contitolare con lui del ristorante “Al Trono di Attila” di Torcello, e del collaboratore storico dell’attività ristorativa, Luca Trevisan, che lo ha soccorso tentando nell’immediato un massaggio cardiaco.
L’infarto in battello
Il decesso è avvenuto il 25 settembre intorno alle 10 del mattino nei pressi di Burano mentre i tre erano imbarcati sul motobattello foraneo “Giorgione” proveniente da Ricevitoria-Treporti per dirigersi al ristorante nell’isola di Torcello. I passeggeri presenti a quell’ora sono stati fatti scendere e reimbarcati per permettere i soccorsi.
«Stavamo andando a lavorare come tutti i giorni», racconta in lacrime Luca Trevisan, da 33 anni suo dipendente, «Mauro aveva bevuto il caffè al bar prima di imbarcarsi e pareva tranquillo. Dopo 7-8 minuti di viaggio ho sentito la signora Paola gridare allarmata il suo nome. Mauro, Mauro! Ho notato che era in difficoltà tanto che gli era caduto a terra il cellulare. Mi sono alzato di scatto accorrendo in suo aiuto dal posto passeggero dove ero seduto. Assieme ad altri passeggeri lo abbiamo adagiato a terra. Mi pareva soffocasse e per questo gli ho spostato la lingua per farlo respirare. Poi ho iniziato a praticargli un massaggio cardiaco. Purtroppo a bordo non c’era il defibrillatore e il 118 ci ha guidato al telefono nelle manovre di rianimazione fino a Burano dove ci hanno raggiunto all’approdo i soccorritori dell’emergenza sanitaria col defibrillatore immediatamente impiegato per tentare di tentare di rianimarlo. Poi è arrivata un’idroambulanza da Venezia il cui personale sanitario ha continuato le manovre di riattivazione cardiaca, purtroppo senza successo».
Il lavoro al ristorante
Originario di Caposile, Mauro Bruniera abitava a Jesolo aveva dedicato tutta la vita al lavoro facendo molti sacrifici per riuscire ad aprire il ristorante. «Eravamo ancora fidanzati quando abbiamo aperto il ristorante nel 1986», ricorda commossa l’inseparabile moglie, Paola Lionello «Mauro era un lavoratore instancabile. Siamo partiti da zero, lavorando molto duramente giorno e notte. Ci eravamo conosciuti che lui era un semplice cuoco e io una semplice cameriera. Ci siamo poi sposati nel 1989. Con l’attività ristorativa condivisa a cui abbiamo dedicato la nostra vita di sacrifici, avevamo coronato il nostro sogno grazie anche ad uno staff di collaboratori molto presenti, primo fra tutti Luca. Mio marito mi mancherà tantissimo. Aveva lottato di recente anche con altre patologie. Con lui avevamo fatto sentire i clienti talmente a casa loro che arrivavano da lontano per gustare la cucina tradizionale di Mauro, soprattutto il granchio al forno, suo piatto molto richiesto».
Nel 2018 la coppia aveva ricevuto dalla Confcommercio l’onorificenza di “Maestri del Commercio”.