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Sedico, madre con la sclerosi sfrattata: sospesa la procedura

Questa mattina, 26 settembre, alle 10 l’ufficiale giudiziario, il curatore dell’asta, le forze dell’ordine e i servizi sociali era attesi nella casa di Alessia Vedana, in via delle Fontane a Sedico, per eseguire lo sfratto e consegnare l’abitazione a chi l’ha comprata all’asta pochi mesi fa. La procedura però è stata temporaneamente sospesa: in un vertice in municipio, presente l’assessore Daniela Piccoli e l’avvocato Gino Sperandio, è stato deciso, viste le condizioni di salute della donna e del figlio, di fermare lo sfratto in attesa di istruzioni da parte del tribunale.

Alessia Vedana spera in una proroga vera e propria, all’inizio si parlava di 60 giorni, che potrebbe arrivare dal tribunale di Belluno dove l’avvocato Gino Sperandio ha presentato una istanza di sospensione del provvedimento, a cui si è aggiunta la novità di mercoledì 25, un certificato medico che attesta un problema di salute insorto in questi giorni nel figlio dodicenne.

La storia

La storia di Alessia Vedana è stata raccontata qualche giorno fa da Antenna Tre e dalla giornalista Tiziana Bolognani e ha suscitato scalpore e umana partecipazione.

Non sono vicende che accadono spesso nei nostri paesi anche perché la rete solidale e sociale di solito funziona. In questo caso sembra di no, o comunque in modo limitato e non risolutivo.

«I miei problemi sono cominciati una decina di anni fa, quando mio figlio aveva poco più di due anni. In poco tempo ho perso prima mio padre poi mia madre e mi sono trovata sola ad allevare mio figlio, senza appoggi e aiuti. Lavoravo alla De Rigo di Longarone e avevo comprato casa, con un mutuo. La gestione di un bambino piccolo, con un lavoro lontano, è diventata sempre più difficile. Mi sono trovata spiazzata, con la difficoltà a smaltire il dolore per la doppia perdita. Ho cominciato a temere che potessero portarmi via il bambino e mi sono ancora di più concentrata su di lui, per farlo crescere sano e tranquillo», racconta Alessia Vedana.

Lasciato il lavoro a stipendio pieno alla De Rigo, ha iniziato una serie di lavori a tempo determinato e ora è impiegata in una cooperativa a part time, con uno stipendio di circa 800 euro al mese.

«Ho cominciato a chiedere aiuto in Comune per il pagamento di alcune bollette, ma poi non sono riuscita più a pagare le rate del mutuo. A tutto questo si è aggiunta tre anni fa la diagnosi di sclerosi multipla».

Non è che Alessia Vedana sia stata ferma in questi frangenti. Ha parlato con le banche e con il Comune, un percorso che l’ha fatta sentire spesso umiliata.

Il pignoramento della casa

«Alla fine del 2022 mi hanno detto che la casa era stata pignorata e sarebbe stata messa all’asta», racconta. «Ho cercato in questi due anni una alternativa, una casa in affitto, ma dove ero riuscita a trovarla, mi chiedono 430 euro di affitto, troppo per le mie possibilità. Mi sono recata in Comune molte volte, a parlare con l’assistente sociale. Ho spiegato che in poco tempo sarei rimasta senza un tetto sulla testa. Ho anche saputo che è stato emesso un bando per le case popolari, ma a me non lo hanno detto».

A maggio ha fatto sapere che l’asta era vicina e che non aveva trovato alternative.

«Spinta dalla disperazione ho scritto una mail al presidente Zaia spiegando la mia situazione. Sono stata chiamata in Comune, erano un po’ risentiti dalla mia iniziativa, perché dalla Regione avevano contattato il Comune di Sedico».

Unico consiglio: trovati un garage dove mettere la tua roba e cerca di farti ospitare da qualcuno. «Questo lo sapevo già e lo stavo già cercando da sola. Quello che io chiedo non sono soldi ma una mano, considerato che le istituzioni hanno sicuramente una rete di contatti più ampia della mia».

La malattia

Come convive con la sua malattia? «Ci sono giornate in cui faccio fatica a muovermi, ho meno elasticità, ma riesco a fare tutto, a lavorare e tenere in ordine la mia casa».

Casa che ora non è più sua, disseminata di scatoloni in cui ha raccolto la sua vita e quella di suo figlio, in attesa che qualcuno risponda alla sua richiesta di aiuto.

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