Cairoli, la Provincia conferma: «La palestra è in cortile necessaria»
PAVIA. La Provincia tira dritto e, dopo un vertice con la preside, ai 102 insegnanti del Cairoli contrari alla palestra sul retro di palazzo Olevano, il presidente Giovanni Palli dice: «Ho incontrato la dirigente scolastica che mi ha confermato con fermezza la volontà di proseguire la collaborazione intrapresa e all’esigenza di dar corso, nel rispetto della sostenibilità e dell’assoluta attenzione alla preservazione del bene, a tutti gli interventi necessari per la crescita dell’istituto». Queste le parole del presidente leghista della Provincia, l’ente cui spettano i lavori di edilizia scolastica come la contestata palestra del Cairoli. La sede centrale è ospite di palazzo Olevano, il pregiato edificio settecentesco di proprietà del Comune. Che sull’intervento ha le mani legate: «Quando eravamo consiglieri d’opposizione abbiamo fatto di tutto per opporci al progetto, subendo anche pressioni da alcuni docenti per approvarlo. Ma i lavori sono stati oggetto di una gara della Provincia, che ha in capo l’intervento ed è stata aggiudicata l’anno scorso. Faremo di tutto per tutelare un bene storico ma dobbiamo essere realisti e sottostare al principio di legalità». Così il sindaco Michele Lissia (Partito democratico), rispondendo ai 102 prof della scuola (su 190 in tutto) che hanno firmato una lettera inviata al Comune, alla Provincia e alla Soprintendenza per chiedere la sospensione definitiva dei lavori per la palestra, da rimpiazzare con una tensostruttura che impatti meno sul contesto storico e architettonico dell’area (l’articolo è reperibile sul sito della Provincia pavese).
«L’intervento è atteso»
Il cantiere è ormai terreno di scontro tra due necessità opposte: la tutela del prestigioso palazzo storico e l’esigenza della scuola di avere più spazi, visto che il Cairoli ha 77 classi e 1.700 studenti che in tutto devono frequentare 154 ore di educazione fisica a settimana, oggi svolte nelle due palestre della scuola e presso altri centri sportivi della città, dove ragazzi e ragazze si spostano per gli allenamenti. È anche per questo che la dirigenza dell’istituto non ha sostenuto l’appello dei docenti: «La palestra è un intervento atteso da tempo, per limitare i disagi organizzativi attuali – afferma la preside Bruna Spairani – la comunità dei docenti ha diritto a manifestare la propria opinioni, ma la lettera degli insegnanti non è la posizione ufficiale dell’istituto e del collegio docenti, che all’epoca si era detto favorevole alla costruzione della palestra, di cui abbiamo bisogno». Nel frattempo, i lavori preparatori sono già cominciati.
Ruspe e demolizioni
Il vecchio campo da basket demolito in parte, ruspe e muletti già sul posto e l’albero secolare ancora in piedi, ma chissà per quanto. Sopra ogni cosa, troneggia la gru da cantiere che installata a fine agosto: per posare i tralicci, gli operai hanno fresato i capitelli del cancello d’ingresso così da far passare un’imponente autogru, danneggiando l’entrata del pregiato palazzo disegnato nel ’700 dall’architetto Lorenzo Cassani. Queste le condizioni del giardino sul retro del liceo Cairoli, dove è stato aperto il cantiere “bocciato” da accademici e politici comunali dell’attuale amministrazione e di quella passata, che pure ha dato l’ok alla palestra: edificio da 600 metri quadri per nove metri di altezza, finanziato con fondi provinciali e del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Al momento, non resta che il malcontento: «Sono una delle docenti che ha firmato la lettera, costruire una palestra in un cortile del genere è uno scempio alla bellezza di palazzo Olevano» dice una prof di Lingue all’uscita di scuola, che sceglie l’anonimato.